Memoria di Sant’Agostino. Benedetto XVI: la sua vita e la sua opera ci insegnano che
Dio è la sola risposta alle nostre inquietudini
Ricorre oggi la memoria di Sant’Agostino, vescovo d’Ippona e dottore della Chiesa.
Autore di numerosi scritti, è tra i Padri della Chiesa che hanno meglio spiegato principi
e dogmi del cristianesimo. Nella sua opera più nota le "Confessioni", il Santo africano
descrive il travagliato percorso verso la conversione. Al pensiero agostiniano attinge
spesso Benedetto XVI, che ha dedicato proprio al vescovo di Ippona la sua tesi di
dottorato in teologia. Sulla figura di Sant'Agostino, in particolare negli insegnamenti
di Benedetto XVI, ascoltiamo il servizio di Tiziana Campisi:
Lo chiamano
anche il dottore della Grazia, perché nei suoi scritti è riuscito a spiegare quanto
Dio ami la sua creatura. Sant’Agostino, uomo inquieto dinanzi agli interrogativi sull’esistenza,
ha lasciato in diverse opere le risposte che ha trovato. La sua è stata una ricerca
lunga, tra filosofie ed eresie, poi la scelta del cristianesimo, dove è riuscito a
conciliare la ragione e la fede, come ha detto Benedetto XVI parlando del vescovo
di Ippona in una delle sue catechesi del mercoledì:
“Queste due dimensioni,
fede e ragione, non sono da separare né da contrapporre, ma piuttosto devono sempre
andare insieme. Come ha scritto Agostino stesso poco dopo la sua conversione, fede
e ragione - dice nel "Contra Academicos" - sono le due forze che ci portano a conoscere”.
(30 gennaio 2008)
Più volte il Papa ha sottolineato quanto sia stato
affascinato dalla figura di Sant’Agostino, tanto da essersi ispirato al suo pensiero
nelle sue prime Lettere Encicliche. Con “Deus caritas est”, Benedetto XVI, infatti,
ha voluto spiegare Dio come amore usando quelle stesse parole che il vescovo di Ippona
rivolgeva ai suoi contemporanei:
“Anche oggi, come al suo tempo,
l’umanità ha bisogno di conoscere e soprattutto di vivere questa realtà fondamentale:
Dio è amore e l’incontro con lui è la sola risposta alle inquietudini del nostro cuore.
Un cuore che è abitato dalla speranza, forse ancora oscura e inconsapevole in molti
nostri contemporanei, ma che per noi cristiani apre già oggi al futuro, tanto che
San Paolo ha scritto che ‘nella speranza siamo stati salvati’”. (27 febbraio 2008) Ma
del filosofo di Tagaste, il Papa ha anche descritto in più occasioni le vicissitudini
per far capire che l’esperienza di un Santo non è lontana da quella di ciascuno di
noi. E ancora che il cammino di un uomo non termina in una opzione fondamentale di
vita. Così, Agostino non si è fermato decidendo di consacrarsi a Dio e di dedicarsi
alla teologia:
“Gli era molto difficile all’inizio, ma ha capito che
solo vivendo per gli altri, e non solo per la sua privata contemplazione poteva realmente
vivere con Cristo e per Cristo (…) Imparò, spesso con difficoltà, giorno per giorno,
a mettere a disposizione il frutto della sua intelligenza a vantaggio degli altri,
a comunicare la sua visione, la sua fede, alla gente semplice”. (27 febbraio 2008)
L’intenso
ministero di Agostino risale al IV e V secolo. La sua diocesi era quella dell’attuale
Annaba, in Algeria, dove in questi anni si stanno sviluppando progetti finanziati
da vari enti per custodirne la memoria. Ce ne illustra alcuni il prof. Denis
Fadda, docente dell’Università francese di Perpignan e presidente dell’Associazione
Francia-Africa:
R. - L’Africa di oggi si interessa molto di più alla
figura di Sant’Agostino. Allora, si deve sapere che la Basilica di Sant’Agostino ad
Ippona è stata costruita lì dove ha vissuto Sant’Agostino, dove era vescovo. E’ una
basilica che ha sempre interessato sia i cristiani che i musulmani, che è stata frequentata
e ancora oggi viene frequentata anche dai musulmani. Ha bisogno di restauri importanti.
Si prevedono lavori per un importo di tre milioni. D. - Lei
si sta interessando di questo progetto di restauro ma anche della riattivazione dell’Accademia
di Ippona. Di cosa si tratta esattamente? R. – Esisteva dal
1863. Con l’Accademia di Alessandria è stata la più vecchia Accademia del continente
africano. E’ stata molto importante. Come allora si consacrerà all’archeologia, alla
storia di Ippona ed evidentemente di Sant’Agostino. Questo progetto potrebbe essere
abbinato a un centro di incontri di filosofia e letteratura. D.
– Questo centro internazionale di filosofia e letteratura che può diventare un luogo
di incontri per tutte le religioni, quale messaggio vuole dare? R.
- Il messaggio del dialogo tra le religioni e offrire questa possibilità di dialogo.
D. - Secondo lei qual è, invece, il messaggio più attuale di
Sant’Agostino? R. - La tolleranza e il rispetto degli esseri
umani. Ama la pace, tieni la pace, possiedi la pace, diceva
Sant’Agostino, e l’eco delle sue parole sembra voler risuonare ancora dalla sua terra.