Il reverendo norvegese Olav Fykse Tveit è il nuovo segretario del Consiglio ecumenico
delle Chiese
Si svolgerà oggi a Ginevra la conferenza stampa del nuovo segretario generale del
Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc), il teologo norvegese Olav Fykse Tveit, 48
anni, eletto ieri. Tra i diversi incarichi ricoperti, il reverendo Tveit, dal 2002
è stato segretario generale del Consiglio delle relazioni ecumeniche e internazionali
della Chiesa di Norvegia. Sul saluto del segretario uscente, Samuel Kobia, il servizio
di Fausta Speranza:
“Coraggio
della speranza nel cammino ecumenico”: così, il segretario uscente, Samuel Kobia,
che ha rifiutato un nuovo incarico per motivi personali. Nel chiedere coraggio per
il futuro, Kobia ricorda i problemi economici e sociali presenti nel mondo e sottolinea
l’importanza di guardare ai giovani come alla “risorsa vitale del movimento ecumenico”.
Chiede di “coinvolgere le nuove generazioni nel processo di sviluppo del dialogo”.
Negli ultimi anni tra le attività del Consiglio ecumenico delle Chiese si è particolarmente
sviluppata l’attività dei team ecumenici del programma “Living Letters”. Si tratta
di gruppi formati ognuno da 4-5 rappresentanti dell’organismo che compiono visite
in vari Paesi per portare solidarietà e aiuti concreti.
Ma delle sfide
per il futuro ci parla lo stesso segretario generale del Consiglio ecumenico delle
Chiese, il reverendo Olav Fykse Tveit, nell’intervista di Mario Galgano
del nostro programma tedesco:
R. – Meine
große Erwartung ist, dass ich durch diese Arbeit die große Mission für die … La
mia grande aspettativa è di poter dare, con questa opera, un forte contributo alla
missione ecumenica, che tutti possiamo essere uno, che tutti insieme possiamo lavorare
con la nostra vocazione comune e di poter quindi trovare tanti esempi e tante espressioni
della nostra unità.
D. – La Chiesa cattolica non
fa parte del Consiglio ecumenico delle Chiese, ma collabora in modo molto intenso
con voi. Come vede Lei la collaborazione tra il Consiglio e la Chiesa cattolica per
il futuro? R. – Ich finde es sehr wichtig, dass wir diese Zusammenarbeit
weiterführen und … Credo che sia molto importante mantenere questa collaborazione
e svilupparla. Il contributo della Chiesa cattolica romana al lavoro teologico ma
anche in merito a molti problemi di carattere etico-sociale è molto importante: la
Chiesa cattolica romana è una Chiesa universale, e il Consiglio delle Chiese a sua
volta è un’istituzione globale e questo apre la strada a molti scambi di esperienza
e a valutazioni comuni sulle sfide attuali.
D. –
Intende visitare anche il Vaticano prossimamente? Ci sono forse già dei progetti per
un possibile incontro con Papa Benedetto XVI? R. – Also nicht
jetzt geplant, aber dass es möglich ist und dass es ganz bald … Programmata
sì, anche se non nell’immediato, ma possibile sicuramente e forse anche molto presto.
D.
– E cosa vorrebbe dire al Santo Padre? R. – Ich möchte sehr
gern mit ihm über unsere gemeinsamen Herausforderungen … Mi piacerebbe parlare
con lui delle sfide comuni, ma anche della nostra fede comune. Lo ho sentito parlare
ed ho letto le sue opere, ed egli è un anello importantissimo per la vicendevole comprensione
tra i cristiani. Penso che abbiamo molto di cui parlare, insieme …