2009-08-27 15:38:05

Usa-Israele su Cisgiordania, dialogo proseguirà a New York


Il Dipartimento di Stato americano annuncia che “molto verosimilmente” le discussioni avute ieri a Londra tra Mitchell e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avranno un seguito la prossima settimana a New York tra una delegazione americana guidata da Mitchell e una delegazione israeliana guidata da Barak. Oggetto dell'incontro, lo spinoso tema degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Netanyahu intanto prosegue la missione in Europa: oggi l’incontro a Berlino con il cancelliere tedesco Angela Merkel. In primo piano resta sempre la questione del congelamento degli insediamenti israeliani in territorio palestinese. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Giorgio Bernardelli, esperto dell’area:RealAudioMP3
 
R. – Da una settimana ormai Stati Uniti e Israele stanno trattando sulla formulazione da dare a questo passo. È sempre più evidente, però, che questo è il punto centrale per riavviare un dialogo tra israeliani e palestinesi.
 
D. - Il congelamento degli insediamenti non provocherebbe un forte malcontento tra i coloni e anche nel resto dell’opinione pubblica israeliana?
 
R. – È un grosso problema che ha Benjamin Netanyahu, anche perché è stato eletto con i loro voti, e all’interno della sua compagine di governo ci sono forze che lavorano contro questo passo. Quello che, però, sta mostrando con chiarezza la situazione di questa settimana è che di fronte ad una posizione così determinata, come quella mostrata dall’amministrazione Obama, il governo israeliano non ha grandi scelte.
 
D. – Sul fronte palestinese, invece, come vedi le recenti dichiarazioni del premier Fayyad della creazione dello Stato palestinese entro il 2011?
 
R. – Per la prima volta non sono solo dichiarazioni, ma esiste anche un piano, per quanto generico, che parla di infrastrutture, che parla di strutture statali da creare. Va detto, comunque, che è un piano che andrà visto alla prova dei fatti.
 
D. – Quindi, potremmo trovarci fra due anni di fronte a due Stati palestinesi: uno in Cisgiordania e l’altro a Gaza...
 R. – Questo è un rischio presente da tempo. È anche vero che Fatah non può volere questa soluzione. Qualsiasi leader palestinese che si schierasse apertamente per una separazione della Cisgiordania da Gaza sarebbe politicamente finito. L’obiettivo di Fayyad è di riprendere forza nella Cisgiordania, per tornare domani anche a Gaza.







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