Tra dieci giorni, la visita pastorale di Benedetto XVI a Viterbo all’insegna della
devozione alla Vergine e a Santa Rosa
Cresce l’attesa nel diocesi viterbese per la visita di Benedetto XVI, il prossimo
6 settembre. Nella mattinata, il Pontefice celebrerà una Messa in Valle Faul a Viterbo,
quindi nel pomeriggio sarà a Bagnoregio per venerare la reliquia di San Bonaventura.
Momenti particolarmente significativi della giornata del Papa a Viterbo saranno le
visite al Santuario di Santa Rosa e al Santuario della Madonna della Quercia. Proprio
sulla devozione dei viterbesi per la Vergine, Antonella Palermo ha raccolto
il commento di don Flavio Valeri, responsabile del Comitato organizzatore della
visita pastorale:
R. - La Madonna
della Quercia è una immagine molto cara alla comunità viterbese: dipinta su una tegola,
fin dall’inizio questa immagine fu collocata su una quercia - ecco perché è chiamata
la “Madonna della Quercia” - e fin dall’inizio i viterbesi la venerarono moltissimo
anche per i prodigi che si andavano moltiplicando attorno a questa venerata immagine.
Poi, nel corso dei secoli, lì fu costruito il grande Santuario che ancora oggi è meta
di pellegrinaggi, in modo particolare la seconda domenica di settembre quando i viterbesi
si recano in pellegrinaggio per rinnovare il patto d’amore tra la città e la Madonna.
D.
- Parliamo di Santa Rosa. Proprio nei giorni immediatamente precedenti la visita del
Papa, si rinnoverà una tradizione che ogni anno richiama moltissimi viterbesi e non
solo: la cosiddetta “macchina di Santa Rosa” e il corteo storico che l’accompagna...
R.
- Sì, anche verso Santa Rosa i viterbesi hanno un culto grandissimo, un affetto e
un amore indescrivibili, che si manifesta in modo particolare nei primi giorni di
settembre quando la città ricorda la traslazione del corpo incorrotto della Santa
dalla chiesina di Santa Maria in Poggio al Monastero delle Clarisse, dove tuttora
è custodito il corpo incorrotto della nostra Patrona. Il 3 settembre, alle ore 21,
viene trasportato questo magnifico campanile, alto 30 metri, portato in spalla da
100 uomini che vengono chiamati “i facchini di Santa Rosa”, e che ricorda - appunto
- la traslazione del corpo incorrotto. Le monache dei 12 monasteri di clausura pregheranno
assieme al Papa nel Santuario della Madonna della Quercia, quindi sarà nel primo pomeriggio
questo incontro di preghiera. Le monache si ritroveranno ancor prima dell’arrivo del
Papa proprio per pregare secondo le sue intenzioni. Dopo questo incontro, il Santo
Padre partirà per Bagnoregio ed avrà una visita privata alla con cattedrale di San
Nicola, dove si conserva l’unica reliquia al mondo di San Bonaventura, il suo braccio.
D.
- Come vi state preparando a questa visita?
R. -
Noi abbiamo iniziato la preparazione spirituale immediatamente dopo che il nostro
vescovo, mons. Lorenzo Chiarinelli, l’8 dicembre scorso ha dato ufficialmente l’annuncio
della visita. Questa preparazione spirituale si basa su due punti. Il primo è la preghiera:
il vescovo ha composto una bellissima preghiera che tutti i giorni, in tutte le chiese
della diocesi, il popolo recita per prepararsi spiritualmente alla visita. Poi, un
opuscolo creato dal Comitato organizzatore ha così dato il via anche alla preparazione
di riflessione sul ministero di Pietro e sulla figura di San Bonaventura.