Settimana liturgica nazionale: riconciliazione e perdono pilastri per costruire società
più giuste
La Chiesa non può mai rinunciare alla sua lotta al peccato, anche se viviamo in un
tempo in cui il senso della colpa è poco avvertito e la cultura dominante spinge in
un’altra direzione. Dalla Settimana liturgica nazionale, in corso a Barletta, giunge
un messaggio forte in ordine al sacramento della confessione: la crisi c’è, ma non
è irreversibile. Come hanno affermato tutti i relatori susseguitisi sul palco del
Paladisfida Mario Borgia, che ospita i lavori, più verrà proclamato il messaggio della
misericordia di Dio, maggiore sarà la possibilità di evangelizzare anche la società
contemporanea. Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, ha riletto la situazione
odierna alla luce della parabola del Figliol prodigo: "L’Occidente - ha detto - ha
nostalgia di tornare a casa, anche se non ha ancora imboccato la via del ritorno".
Per mons. Carlo Ghidelli, arcivescovo di Lanciano-Ortona, la riconciliazione e il
perdono sono importanti anche per costruire una società più giusta e per favorire
la salvaguardia del Creato. E a tal proposito, mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo
de L’Aquila, che ieri pomeriggio ha celebrato la Messa con i partecipanti alla Settimana
nella bellissima cattedrale di Trani, ha sottolineato l’intima connessione tra il
messaggio della Perdonanza celestiniana e il tema di questo incontro, che, senza il
terremoto, si sarebbe dovuto tenere nella città abruzzese. I lavori sono proseguiti
anche oggi tra interventi e celebrazioni, perché tra rito e vita non ci sia distacco,
ma reciproca influenza, è stato sottolineato. (A cura di Mimmo Muolo)