Intervento del cardinale Tettamanzi al Convegno “Babele, Bibbia e Corano”
Le relazioni tra “Babele, Bibbia e Corano” sono state al centro dell’incontro organizzato
dall’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani tenutosi lunedì scorso nella
sede della Biblioteca Ambrosiana a Milano. Al convegno è intervenuto l’arcivescovo
di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi. Il porporato ha affermato che “il nostro
tempo ha bisogno di solide basi di dialogo e di confronti tra esperienze e culture
assai diverse tra loro”. Culture che “vengono a contatto, sovente in modo brusco,
a causa del movimento migratorio non sempre ordinato e in continua crescita”. “La
travagliata temperie economica – ha spiegato il cardinale Dionigi Tettamanzi – crea
seri problemi anche di semplice sopravvivenza”. “La crisi dei valori – ha aggiunto
– rischia di mettere in secondo piano la dimensione spirituale dell’uomo”. L’emergenza
educativa, avvertita da tutti, impone inoltre “strategie e interventi di riequilibrio
in un mondo giovanile fragile ed esposto a gravi rischi”. In questa società è quindi
sempre più importante, secondo il porporato, il ruolo delle religioni: “Con il loro
richiamo ai valori spirituali – ha sottolineato il porporato le cui parole sono state
riprese dall'Osservatore Romano – le religioni vengono in soccorso all’uomo facilmente
oppresso dalle tribolazioni facendogli scoprire la sua vera dimensione, mostrandogli
ragioni di speranza, incoraggiandolo a cercare e praticare il bene proprio e della
comunità”. Per combattere l’analfabetismo religioso, il libro può costituire uno strumento,
un veicolo prezioso: “Le biblioteche religiose – ha detto – hanno salvato dalla distruzione
i documenti fondamentali della cultura e della tradizione”. A tutti i bibliotecari
il cardinale Dionigi Tettamanzi ha rivolto infine l’invito “a favorire comuni strategie
educative per la formazione”. (A.L.)