2009-08-26 14:04:04

All'udienza generale di Castel Gandolfo, il Papa esorta i leader mondiali: proteggete l’ambiente con spirito di solidarietà verso i poveri


L’uomo non è il “padrone assoluto” del Creato. Benedetto XVI chiede ai leader internazionali di proteggere l’ambiente, solidali con i più poveri, nel rispetto delle leggi. L’appello è stato lanciato stamani da Castel Gandolfo, durante l’udienza generale, cui hanno partecipato circa 5 mila e 500 di fedeli, tra cui oltre 2 mila pellegrini tedeschi, che si sono raccolti in un secondo momento nel cortile del Palazzo apostolico, troppo piccolo per accoglierli tutti insieme. Il Papa ritiratosi dopo la prima parte dell’udienza nella Sala degli Svizzeri, per salutare personalmente alcune persone, si è poi riaffacciato al balcone rivolgendo breve discorso in tedesco. ll servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Si concludono per molti a fine agosto le vacanze estive: “come non ringraziare Iddio del dono prezioso del Creato di cui è possibile godere, e non solo durate il periodo di ferie!”, ha esclamato il Papa:

 
“I differenti fenomeni di degrado ambientale e le calamità naturali, che purtroppo non raramente la cronaca registra, ci richiamano l’urgenza del rispetto dovuto alla natura, recuperando e valorizzando, nella vita di ogni giorno, un corretto rapporto con l’ambiente”.

 
La Chiesa impegnata nella difesa della terra, dell’acqua e dell’aria si adopera per proteggere l’uomo contro la distruzione di se stesso:

 
“Se viene meno il rapporto della creatura umana con il Creatore, la materia è ridotta a possesso egoistico, l’uomo ne diventa “l’ultima istanza” e lo scopo dell’esistenza si riduce ad essere un’affannata corsa a possedere il più possibile”.

 
“Quanto è importante allora - ha sottolineato il Santo Padre - che la comunità internazionale e i singoli governi sappiano dare i giusti segnali ai propri cittadini, per contrastare in modo efficace le modalità d’utilizzo dell’ambiente”, che risultino dannose:

 
“I costi economici e sociali, derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni, riconosciuti in maniera trasparente, vanno supportati da coloro che ne usufruiscono, e non da altre popolazioni o dalle generazioni future. La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse e del clima richiedono che i responsabili internazionali agiscano congiuntamente nel rispetto della legge e della solidarietà, soprattutto nei confronti delle regioni più deboli della terra”.

 
Per questo “è indispensabile convertire l’attuale modello di sviluppo globale”, ha insistito Benedetto XVI, richiamando infine “lo scandalo della fame e della miseria.” Concludendo poi la sua catechesi con le parole di San Francesco nel Cantico delle Creature:

 
“‘Altissimo, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et omne benedictione… Laudato si’, mi’ Signore, cum tucte le tue creature’”.

 
Nei saluti finale il Papa ha fatto memoria nella solennità odierna della Beata Vergine Maria di Czestochowskiej e dei Santi Monica e Agostino, che saranno festeggiati dalla Chiesa tra pochi giorni, uniti in terra da vincoli familiari ed in cielo dallo stesso destino di gloria.







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