2009-08-25 15:43:14

Tensione negli Usa dopo la decisione di Obama di sollevare la Cia dagli interrogatori dei presunti terroristi. Le nuove regole non ammettono violenze


Regna un’atmosfera cupa negli Stati Uniti tra l’amministrazione Obama e la Cia, principale organismo di intelligence statunitense. Il presidente infatti ha approvato la creazione di una nuova squadra speciale, che avrà il compito di condurre gli interrogatori degli individui considerati figure-chiave del terrorismo internazionale. Si chiamerà "Gruppo d'interrogatorio dei detenuti d'importanza elevata", e sarà composta da esperti cooptati in diverse agenzie d'intelligence e in vari corpi delle forze dell'ordine. Tra le regole inderogabili del nuovo organismo: divieto assoluto di ricorso alla violenza per estorcere informazioni ai sospetti. Per una valutazione di questa nuova misura varata dalla Casa Bianca, Stefano Leszczynski ha intervistato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International - Italia.RealAudioMP3

R. - Anche se parziale, è un riconoscimento importante che qualcosa non ha funzionato nel corso della guerra al terrore, in particolare nella conduzione degli interrogatori gestiti dalla Cia all’interno dei centri di detenzione in Afghanistan, in Iraq e poi naturalmente a Guantanamo, e in altri luoghi ancora, nei quali la Cia era responsabile per il trattamento dei detenuti.

 
D. - Viene, comunque, istituito un gruppo speciale, un gruppo ad hoc per gli interrogatori, con il divieto assoluto tuttavia di utilizzare qualsiasi forma di violenza...

 
R. - Questa è una cosa importante. Non è una rivoluzione, visto che si tratta finalmente dell’applicazione delle norme del diritto internazionale in materia di trattamento dei detenuti. E’ anche importante sottolineare quanto la Cia ne resterà fuori e quanto l’Fbi sarà coinvolto. Questi due servizi, questi due organi dello Stato, sono stati più volte in conflitto, specialmente nella gestione del centro di detenzione di Guantanamo, sui metodi da applicare. Quindi, anche in questo caso è una cosa importante. Quello che va fatto, oltre a gestire meglio il presente e il futuro, è fare luce sul passato. Questo è ancora ciò che parzialmente manca, perché via via che il presidente Obama prende decisioni, e le prende evidentemente sulla base di informazioni che ha, è necessario che ci sia una piena assunzione di responsabilità per le torture, i maltrattamenti, le detenzioni arbitrarie, che hanno segnato quasi due mandati interi del presidente Bush.

 
D. - La strada imboccata da Obama indica che prima o poi si potrebbe giungere a qualche forma di incriminazione e a istituire dei processi per i quadri dell’intelligence americana...

 
R. - Il presidente Obama ha più volte detto di voler guardare avanti, modificando ciò che non andava del passato. Le vittime, però, della violazione dei diritti umani sono obbligate a guardare indietro e Amnesty con loro, fino a quando non ci sarà giustizia e dunque inchieste e accertamento delle eventuali responsabilità e sanzioni.







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