2009-08-25 15:45:33

Medio Oriente, Netanyahu in visita in Inghilterra e Germania


È cominciato il tour diplomatico europeo del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che sarà in Inghilterra e Germania. Il capo dell’esecutivo israeliano è giunto a Londra per una serie d'incontri destinati a trovare appoggi internazionali per riavviare il processo di pace mediorientale. La visita londinese prevede almeno due momenti chiave: l’incontro con il primo ministro britannico, Gordon Brown e il faccia a faccia con George Mitchell, emissario del presidente americano, Barack Obama, per il Medio Oriente. Intanto, in casa palestinese da Ramallah il premier Fayadd parla di Stato indipendente entro il 2011, mentre oggi in Egitto riprendono i colloqui di riconciliazione tra Fatah e Hamas. Sugli scopi del viaggio di Netanyahu in Inghilterra e Germania, Giancarlo La Vella ha raccolto il commento Camille Eid, esperto di Medio Oriente del quotidiano “Avvenire”:RealAudioMP3

R. – Il primo ministro israeliano conta sull’appoggio europeo per le sue proposte enunciate il 3 agosto scorso, quando ha gettato le basi di una futura pace con i palestinesi. Egli ha proposto cinque punti ed ha concluso con le preoccupazioni per la minaccia nucleare iraniana. Netanyahu conta, quindi, sull’appoggio della Gran Bretagna, che è membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ad un mese dalla sua visita al Palazzo di Vetro. Per quanto riguarda invece la Germania, essa è un partner economico di primaria importanza per l’Iran e quindi Israele conta sull’appoggio tedesco nell’imporre delle sanzioni contro Teheran riguardo ovviamente il programma nucleare. Sono quindi obiettivi diversi, ma conducono verso la ripresa dei negoziati con i palestinesi, che gli osservatori prevedono come imminenti.
 
D. – Sul fronte palestinese si cerca di recuperare l’unità persa tra Hamas e Fatah…
 
R. – Parlare di un governo di unità tra Hamas, a Gaza, e Fatah, in Cisgiordania, è ovviamente ancora prematuro, nonostante gli sforzi della mediazione egiziana. Questo danneggerà sicuramente la posizione palestinese, perché, se è vero che alla fine di settembre, in occasione della visita di Netanyahu e Abu Mazen alle Nazioni Unite, ci sarà un incontro con Obama. Presumo che quell’incontro proporrà con urgenza questa ripresa. Il tempo stringe, ma, secondo me, non ci sono le premesse per prevedere una cosa del genere.







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