2009-08-25 14:33:10

La Chiesa e la società dell'America Latina protagoniste della terza mattina di incontri al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione


Le tematiche a sfondo sociale, considerate su scala mondiale, sono state tra le protagoniste dei dibattiti e delle tavole rotonde finora in programma al 30.mo Meeting di Rimini, promosso e organizzato dal Movimento di Comunione e Liberazione. La terza mattina di incontri ha posto oggi in risalto la situazione della Chiesa e della società latinoamericana, con l’intervento - fra gli altri - di mons. Filippo Santoro, vescovo della diocesi brasiliana di Petrópolis. Il nostro inviato a Rimini, Luca Collodi, lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. - La situazione della Chiesa brasiliana è abbastanza complessa e diversificata. Il punto che determina tutta la azione pastorale e anche la riflessione teologica è la Conferenza di Aparecida, quindi la V Conferenza dell’episcopato latinoamericano è un punto di riferimento chiarissimo in Brasile come in tutta l’America Latina, un punto di riferimento profondo, intenso. Perciò, tutta la Chiesa brasiliana è mobilitata su questo aspetto: ripartire da Cristo per formare discepoli e missionari. Quindi, un’attenzione rinnovata sull’esperienza della fede, senza trascurare l’impegno sociale, che è il marchio registrato dell’azione pastorale dei vescovi brasiliani, ma con una centratura più evidente sull’aspetto della fede, dell’esperienza cristiana, della liturgia e quindi dell’annuncio; una centratura maggiore sulla fede, un’insistenza rinnovata sull’azione sociale, un’insistenza intensissima sulla missione. Siamo tutti impegnati nella missione continentale, lanciata dalla Conferenza di Aparecida: la missione e la presenza nella società. L’azione della Chiesa si è sempre più caratterizzata in termini espliciti di annuncio di missione e allo stesso tempo di solidarietà.
 
D. - La Caritas in veritate di Benedetto XVI che aiuto vi offre?
 
R. - La Caritas in veritate è stata ricevuta con una gioia immensa. Perché? Perché unisce i due termini, unisce il termine della carità con il termine della verità. Non una sociologia della carità, e nemmeno un’ideologia della verità, ma l’abbraccio dei due elementi. Quindi, un soggetto di fede trasformato dall’incontro con Cristo che vive nel mondo la bellezza, la misericordia del Signore nell’abbraccio a tutti, in particolare ai più poveri.
 
D. - Eccellenza, qual è la speranza della Chiesa brasiliana?
 
R. - La speranza della Chiesa brasiliana è molto grande, perché il primo aspetto è il risvegliarsi dell’esperienza della fede, l’intensificarsi della dinamica missionaria. La speranza si chiama missione, in questo tempo, missione che esige un soggetto vivo come i primi, come gli Apostoli. Questo vale soprattutto per noi vescovi nella formazione dei sacerdoti: il sacerdote non più formato solo per il culto, non per l’organizzazione delle pastorali né per la pura azione politica, ma il sacerdote formato per la missione.
 
D. - Il fenomeno delle sette in Brasile vi preoccupa?
 
R. - Preoccupa sempre, però già nel fenomeno delle sette si vede un ridimensionamento nel senso che c’è una circolarità in terra, e c’è un risveglio dell’annuncio cristiano cattolico nella sua forma più intensa. E questa ricchezza ci fa ben sperare. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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