La Chiesa celebra la festa dell’apostolo Bartolomeo: dall'iniziale pregiudizio alla
totale adesione a Cristo
Ricorre oggi la memoria di San Bartolomeo, tra i dodici discepoli scelti da Gesù per
farne i suoi inviati. "Un esempio di viva e profonda adesione a Cristo", lo ha ricordato
Benedetto XVI in una catechesi dedicata a suo tempo all’apostolo. Il servizio di Roberta
Gisotti:
Non accorre
alla prima chiamata, Bartolomeo, ma sarà capace di donarsi totalmente alla causa di
Cristo. La tradizione lo identifica come Natanaele, che significa“Dio ha dato”, posto
nel Vangelo di Giovanni accanto a Filippo, che gli aveva comunicato di aver trovato
“Gesù, figlio di Giuseppe, da Nazareth” “colui del quale hanno scritto Mosé nella
Legge e i Profeti. E Natanaele aveva risposto contestando con un pregiudizio: “Da
Nazareth può mai venire qualcosa di buono?" Infatti, secondo le attese giudaiche il
Messia non poteva provenire da un villaggio tanto oscuro. Ma Filippo insiste: “Vieni
e vedi”. Un’esortazione che il Papa rinnova invitando a non accontentarsi delle sole
parole nel nostro rapporto con Gesù: “La nostra conoscenza
di Gesù ha bisogno soprattutto di un'esperienza viva: la testimonianza altrui è certamente
importante, poiché di norma tutta la nostra vita cristiana comincia con l'annuncio
che giunge fino a noi ad opera di uno o più testimoni. Ma poi dobbiamo essere noi
stessi a venir coinvolti personalmente in una relazione intima e profonda con Gesù”. Ed
è Giovanni a raccontare l’incontro tra Natanaele e Gesù che lo apostrofa: "Ecco davvero
un Israelita, in cui non c’è falsità". Sorpreso Natanaele replica: "Come mi conosci?".
"Prima che Filippo ti chiamasse - risponde Gesù - io ti ho visto quando eri sotto
il fico", riferendosi certamente a “un momento decisivo” nella vita del futuro discepolo,
che toccato nel cuore rende “una confessione di fede limpida e bella” - sottolinea
Benedetto XVI - dicendo: "Rabbì, tu sei il figlio di Dio, tu sei il re d’Israele".
Rende onore Natanaele al Dio del cielo e della terra.
Poche
altre notizie sono giunte della vita di San Bartolomeo, a dimostrare - osserva Benedetto
XVI - “che l’adesione a Gesù può essere vissuta e testimoniata anche senza il compimento
opere sensazionali”. Risale infatti al Medioevo il racconto della sua morte per scuoiamento,
che divenne molto conosciuto, ripreso da Michelangelo nella scena del Giudizio Universale
nella Cappella Sistina, dove san Bartolomeo regge con la mano sinistra la propria
pelle, sulla quale l’artista impresse il suo autoritratto. Da ricordare, infine, che
reliquie di San Bartolomeo sono venerate a Roma nella Chiesa a lui dedicata sull’Isola
Tiberina, dove sarebbero state portate dall’imperatore tedesco Ottone III nel 983.