Irlanda: preoccupazione del cardinale Brady per la legge sulle unioni gay
“Allarmante”: così il cardinale Sean Brady, Primate di tutta l'Irlanda ha commentato
la scelta della nuova legislazione sulle unioni civili di non tutelare il diritto
di obiezione di coscienza dei funzionari che si rifiutano di presiedere a matrimoni
tra gay. La bocciatura delle nuove norme, che saranno discusse a breve dal parlamento
irlandese, è arrivata ieri al convegno della “Società europea per la teologia cattolica”.
La nuova legge - riferisce l'agenzia Sir - dovrebbe di fatto rendere le unioni tra
persone dello stesso sesso uguali al matrimonio per quanto riguarda tasse e sussidi
e concederebbe a chi ha convissuto per un breve periodo lo stesso status di chi è
sposato. “Quello che il governo ha in programma cambierà il concetto di famiglia –
ha dichiarato il cardinale - ma il matrimonio tra uomo e donna rimarrà l’ambiente
ideale nel quale crescere figli e qualsiasi governo che lo mette a rischio non può
promuovere il bene comune. E’ importante, dunque, che lo Stato protegga la famiglia
tradizionale, cellula fondamentale della società, come più spesso ripetuto dal Papa”,
ha concluso il porporato. (R.P.)