Il Papa all'Angelus: ancora oggi non pochi restano scandalizzati dalla fede cristiana.
Occorre prendere parte per tutta la vita al volere di Cristo
Ancora oggi la fede cristiana scandalizza e c'è chi cerca di adattarla ai tempi e
chi abbandona Cristo. Solo affidandoci interamente al Signore possiamo trovare la
felicità. E' quanto ha detto questa mattina il Papa all'Angelus recitato a Castel
Gandolfo. “Chiediamo alla Vergine Maria - ha aggiunto Benedetto XVI - di tenere sempre
desta in noi questa fede impregnata di amore, che ha resa Lei, umile fanciulla di
Nazaret, Madre di Dio e madre e modello di tutti i credenti”. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
Prima della
preghiera mariana dell’Angelus l’applauso dei fedeli ha accompagnato le scherzose
parole del Papa che riferendosi al recente incidente al polso ha detto:
“Cari
fratelli e sorelle, vedete che la mano è liberata dal gesso, ma ancora un po’ pigra!
Un po’ devo ancora rimanere a scuola di pazienza, ma andiamo avanti!”
Benedetto
XVI ha poi ricordato che nel Vangelo di oggi Gesù chiede ai discepoli totale disponibilità
al suo progetto di salvezza. Ma tanti dopo averlo seguito tornarono indietro. Anche
nel mondo di oggi - osserva il Papa - non pochi restano “scandalizzati” dal paradosso
della fede cristiana: “L’insegnamento di Gesù sembra
“duro”, troppo difficile da accogliere e da mettere in pratica. C’è allora chi lo
rifiuta e abbandona Cristo; c’è chi cerca di “adattarne” la parola alle mode dei tempi
snaturandone il senso e il valore”.
Benedetto XVI, ripetendo la
domanda che Gesù aveva rivolto agli apostoli, poi chiede: “Volete
andarvene anche voi? Quest’inquietante provocazione ci risuona nel cuore ed attende
da ciascuno una risposta personale. Gesù infatti non si accontenta di un’appartenenza
superficiale e formale, non gli è sufficiente una prima ed entusiastica adesione;
occorre, al contrario, prendere parte per tutta la vita al suo pensare e al suo volere”.
La
sequela di Cristo impegna per tutta la vita: “SeguirLo – spiega il Santo Padre
- riempie il cuore di gioia e dà senso pieno alla nostra esistenza, ma comporta difficoltà
e rinunce perché molto spesso si deve andare controcorrente”. Alla domanda di Gesù
- “Volete andarvene anche voi?” - Pietro risponde a nome degli apostoli ribadendo
piena fiducia nelle sue “parole di vita eterna”:
“Cari fratelli e
sorelle, anche noi possiamo ripetere la risposta di Pietro, consapevoli certo della
nostra umana fragilità, ma fiduciosi nella potenza dello Spirito Santo, che si esprime
e si manifesta nella comunione con Gesù”.
“La fede – aggiunge il
Papa è dono di Dio all’uomo ed é, al tempo stesso, libero e totale affidamento dell’uomo
a Dio; la fede è docile ascolto della parola del Signore, che è “lampada” per i nostri
passi e ‘luce’ sul nostro cammino” (cfr Salmo 119, 105):
“Se apriamo
con fiducia il cuore a Cristo, se ci lasciamo conquistare da Lui, possiamo sperimentare
anche noi, insieme al Santo Curato d’Ars, che la nostra sola felicità su questa terra
è amare Dio e sapere che Lui ci ama”.
Dopo l’Angelus, il Papa ha
ricordato che oggi si è aperta a Rimini la XXX edizione del “Meeting per l’amicizia
tra i popoli ”, che quest’anno ha come titolo “La conoscenza è sempre un avvenimento”:
“Nel
rivolgere un cordiale saluto a quanti prendono parte a questo significativo appuntamento,
auguro che esso sia occasione propizia per comprendere che conoscere non è un atto
solo materiale, perché … in ogni conoscenza e in ogni atto d’amore l’anima dell’uomo
sperimenta un di più che assomiglia molto a un dono ricevuto, ad un'altezza a cui
ci sentiamo elevati (Caritas in Veritate, n. 77)”.
Il Papa ha salutato
infine tutti i fedeli e i pellegrini arrivati a Castel Gandolfo per l’Angelus:
"A
tutti voi auguro una buona domenica e una buona settimana. Grazie per la vostra presenza".