2009-08-22 15:12:17

La soddisfazione del cardinale Terrazas per l'accordo Stato-Chiesa in Bolivia


“Il nostro è un impegno reale e concreto, e non teorico o transitorio”. Sono le parole del cardinale Julio Terrazas, arcivescovo di Santa Cruz e presidente dell’episcopato boliviano, dopo la firma, avvenuta l’altro ieri, di un Accordo quadro per la collaborazione tra la Chiesa e lo Stato della Bolivia. A siglare l’Accordo sono stati il porporato e il ministro degli Esteri David Choquehuanca, in rappresentanza del presidente Evo Morales. Nel corso della sua breve allocuzione, al momento della firma, il porporato ha manifestato la soddisfazione della Chiesa “poiché si tratta di un accordo che porterà beneficio alle persone più bisognose. In nessun caso, ha precisato, si tratta di un privilegio per la Chiesa; anzi, è uno strumento che consente di continuare la nostra risposta ai bisogni della popolazione”. Il cardinale Terrazas ha spiegato che la Chiesa boliviana è felice di poter accrescere il suo operato nel campo dell’educazione, della salute e nel complesso ambito della promozione umana. “La Chiesa - ha osservato - nel compimento della sua missione suprema, l’annuncio del Vangelo e di Gesù, ha anche il dovere di farlo attraverso opere concrete che si traducano in azioni al servizio del prossimo”. Il presidente dell’Episcopato ha voluto anche “ringraziare il ministro degli Esteri e il governo che rappresenta per la fatica che ha permesso di definire quest’Accordo e i servizi che può offrire, all’interno della cornice offerta dalla nuova Costituzione. Abbiamo lavorato per questo, e penso che siamo riusciti ad arrivare a un buon risultato”. Il porporato ha anche osservato che l’Accordo per i credenti rappresenta un impegno di grande importanza poiché, nella sua applicazione, occorrerà lavorare sempre “con il desiderio di vivere ed incarnare i valori che sgorgano dalla presenza di Dio tra gli uomini, consapevoli del dovere di costruire la pace, seminando giustizia e, in particolare, consolidando la famiglia”. “Sono valori, ha spiegato, che vanno anche testimoniati nella scuola e in tutti gli altri spazi della vita” (…) per combattere così “gli antivalori della disumanizzazione”. Infine, il cardinale Julio Terrazas ha sottolineato che con questa firma la “Chiesa desidera rinnovare il suo totale impegno al servizio del bene comune della Bolivia. Per noi, ha aggiunto, non è un messaggio teorico o transitorio. E’ un messaggio reale e concreto. Non siamo capaci di fare tutto e di stare ovunque. Siamo certi, ha concluso il porporato, che potremo collaborare con altri che in modi diversi desiderano servire ugualmente il bene della persona, della sua dignità e della nazione”. In Bolivia la Chiesa è responsabile di 1.500 istituti per l’istruzione e l’educazione media e superiore e si occupa di oltre 600 opere presenti nel campo della salute e dell’assistenza sanitaria ai più poveri. I suoi progetti di sviluppo, in particolare nelle zone rurali e indigene, sono attualmente 50, in buona parte finanziati con la solidarietà dei cattolici di altri Paesi.(A cura di Luis Badilla)







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