Hong-Soon Han: "il capitalismo fallisce se non confida in Dio"
“Come cristiani non possiamo seguire soltanto la logica del profitto più alto al più
basso costo possibile”. Lo ha detto all’Osservatore Romano l’economista coreano Thomas
Hong-Soon Han, revisore internazionale della Prefettura degli Affari Economici dal
novembre scorso. Il compito principale dell'organismo in cui lavora è quello di esaminare
bilanci preventivi e consuntivi della Santa Sede e del Governatorato dello Stato della
Città del Vaticano, per offrire indicazioni in vista di una migliore gestione economica
e patrimoniale. E dire la propria anche dal punto di vista etico, perché, come ha
scritto Benedetto XVI nella “Caritas in veritate”, “Ogni decisione economica ha una
conseguenza di carattere morale”. Nella sua lunga intervista Hong-Soon Han torna più
volte proprio alle indicazioni contenute nell’enciclica, come quando ricorda che “la
carità esige giustizia”: in concreto la Chiesa deve ad esempio bocciare ogni offerta
di appalto che sia colpevole di sfruttamento dei lavoratori. Non soltanto le gerarchie,
ma anche i laici che da cristiani si dedicano ad attività economiche devono sempre
porsi un interrogativo di fondo: “Qual è lo stile di vita che vogliamo portare in
queste attività?”. Non sempre, ammette Hong-Soon Han, i comportamenti dei cristiani
sono stati inappuntabili, perché “è facile cedere alla tentazione di ottenere anzitutto
condizioni favorevoli dal punto di vista economico”. Ma il metro di valutazione, spiega,
soprattutto quando è la Chiesa a gestire in prima persona le attività commerciali,
“dev’essere sempre il Vangelo”. La prima cosa da tener presente “è che la Chiesa è
il luogo dove si adora Dio e non ‘mammona’, il denaro, come ha ricordato di recente
il Papa. La seconda cosa è considerare tutto dal punto di vista della missionarietà.
Se un’iniziativa serve a promuovere la missione, allora va bene”. Per essere missionari
bisogna restare fedeli all’insegnamento evangelico “dando un esempio soprattutto in
termini di sobrietà e solidarietà”. L’economista suggerisce alla Chiesa di lasciar
gestire questo tipo di attività a professionisti laici e di “evitare la tentazione
di ampliarle sempre più: il rischio è che una parte della struttura ecclesiastica
finisca per trasformarsi in una sorta di ente commerciale, per non dire in un grande
supermarket”. Analizzando l’attuale crisi economica globale, poi, Hong-Soon Han spiega
che i suoi effetti, a differenza di quelle precedenti, “è scoppiata nel Paese considerato
la locomotiva dello sviluppo mondiale: gli Stati Uniti”. E in questo l’economista
vede “un aspetto positivo, ‘un’opportunità’ come ha detto il Papa. Improvvisamente
il mondo si è accorto che anche un gigante economico apparentemente solido può fallire”.
La causa è profonda: “La radice di questa crisi – spiega - sta in un deficit morale.
Il capitalismo non funziona senza una base etica. E il gigante crolla quando le sue
fondamenta non sono costruite sui principi morali. Sul biglietto del dollaro c'è scritto
In God we trust, ‘Noi confidiamo in Dio’. Per l’appunto: se il mercato si
basa unicamente sull'interesse egoistico e non ‘confida in Dio’, fallisce”. (V.F.)