2009-08-20 15:11:26

Usa: cresce il problema del ricambio generazionale nelle congregazioni


Negli Stati Uniti l’apostolato tra i giovani per promuovere le vocazioni costituisce una priorità per le comunità dei religiosi e delle religiose. E’ l’analisi che emerge da un rapporto del “Center for Applied research in the Apostolate” commissionato dal National Religious Vocation Conference. Il rapporto, ripreso dall’Osservatore Romano, pone in evidenza che nella loro vita numerosi giovani manifestano poco interesse alla vita religiosa. C’è necessità, dunque, di implementare l’attività di apostolato, in particolare nelle scuole e nelle parrocchie per far fronte al calo delle vocazioni. Nel rapporto si rivela, infatti, che le congregazioni negli Stati Uniti devono far fronte ad un progressivo “invecchiamento”. Manca un ricambio generazionale che apporti energie nuove alla missione della Chiesa. Secondo i dati forniti dal Centro di ricerche, il 75% dei religiosi e il 90% delle religiose hanno un’età media che supera i sessant’anni. L’età media degli aspiranti al sacerdozio e delle novizie è di circa trent’anni. “Quanto emerge dal rapporto – afferma suor Mary Bendyna, direttore esecutivo del Centro – non è altro che una conferma di quanto i responsabili delle comunità religiose avevano avuto modo di constatare nel corso di questi anni”. Tra le proposte indicate c’è quella relativa all’istituzione in ogni congregazione di un direttore per le vocazioni che sia impegnato a tempo pieno nel ruolo: tale figura garantirebbe, secondo il rapporto, un aumento della capacità attrattiva delle comunità nei confronti delle nuove generazioni. “I giovani – spiega suor Bendyna – sono alla ricerca di un nuovo approccio alla vita religiosa, pur mantenendo i valori tradizionali”. “Le nuove generazioni – aggiunge – cercano un supporto nelle comunità al fine di approfondire il loro impegno e la loro fede”. Nella ricerca si sottolinea infine che il 21% degli aspiranti alla vita religiosa proviene da Paesi ispanico-latini, il 14 per cento dall’area asiatica, il 6% da quella africana. Il 73% degli aspiranti ha studiato in scuole cattoliche e oltre il 70% ha conseguito un diploma di laurea. (A.L.)







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