“Sono convinto che la Chiesa cattolica in Perù sia una delle basi essenziali per la
spiritualità e la storia del Paese”. Con queste parole si è presentato ieri ad un
gruppo di giornalisti il presidente del Perù, Alan Garcìa, dopo aver incontrato nella
sede della Conferenza episcopale i 50 vescovi riuniti per la loro 94.ma Assemblea
straordinaria. Alan Garcìa era in compagnia di José Antonio García Belaunde, ministro
degli Affari Esteri, Nidia Vílchez, ministro per la condizione della Donna e Aurelio
Pastor, ministro della Giustizia. La delegazione governativa si è intrattenuta a lungo
con l’assemblea episcopale ma non sono state fornite informazioni sui temi al centro
dell’incontro. La stampa locale era molto interessata nel conoscere dettagli sul come
sono state superate le recenti tensioni dopo che il ministro della Giustizia, in una
riunione internazionale, aveva indicato un sacerdote come “istigatore” della violenze
etniche che si sono registrate, con diversi morti, nella regione amazzonica. Il presidente
ha definito l’incontro “un dialogo fraterno molto utile per affrontare i gradi temi
dello sviluppo spirituale e materiale del Paese”. “Mi congedo molto soddisfatto e
al tempo stesso confortato per le parole dei vescovi, per il loro messaggio e soprattutto
per il loro lavoro”. Da parte sua l’arcivescovo Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo
e presidente della Conferenza episcopale ha voluto ringraziare la visita di Alan Garcìa:
“Ci ha permesso - ha precisato - di scambiare opinioni e idee sulle grandi questioni
che il Paese e i peruviani hanno davanti per il futuro”. E’ tutto pronto, intanto,
per la grande Colletta nazionale che si svolgerà nel Paese da domani fino a domenica
con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni vittime dei terremoti
di due anni fa. L’obiettivo è anche di avviare la ricostruzione delle principali chiese
di quattro località: Cañete, Chincha, Pisco, Ica e Huancavelica. La Colletta quest’anno
ruota intorno ad un messaggio che desidera rendere tangibile il suo spirito e scopo:
“Il terremoto distrugge, la Condivisione costruisce”. Gli organizzatori, che per conto
dell’Episcopato lavorano da mesi per il successo dell’evento, hanno spiegato che nella
giornata di sabato tramite la televisione, che presenta per la prima volta la maratona
televisiva “Telecondivisione”, sarà possibile fare delle donazioni con strumenti informatici
ed elettronici. Come accade spesso nel caso di questi eventi già sono decine gli artisti,
intellettuali, cantanti e figure popolari che hanno dato la propria adesione all’iniziativa.
Alla Colletta, dal 1990, anno della sua prima edizione, prendono parte tutti gli anni
migliaia di volontari che oltre a raccogliere le offerte sono disponibili anche a
dare informazioni sulle collette precedenti, sui risultati e, in particolare, su come
sono stati utilizzati i fondi raccolti. (L.B.)