2009-08-19 14:53:51

Mons. Bruguès: il seminario sia una "scuola della felicità dell'essere sacerdoti"


Un testo “breve, incisivo e molto chiaro” sulla formazione dei candidati al sacerdozio potrebbe essere pubblicato al termine dell’Anno sacerdotale. L’iniziativa è allo studio della Congregazione per l’Educazione Cattolica che ha intenzione di proporre nei prossimi mesi la convocazione della Commissione interdicasteriale permanente per la formazione dei candidati agli ordini sacri. E’ quanto ha annunciato in un’intervista rilasciata all’Osservatore Romano il segretario del dicastero vaticano, l’arcivescovo Jean-Louis Bruguès. Il presule sottolinea, in particolare, la centralità dell'opera educativa nella missione della Chiesa. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

L’opera educativa della Chiesa contribuisce a valorizzare il sapere e la cultura unendo lo sforzo pedagogico ad una formazione integrale della persona. “Una buona formazione - spiega l’arcivescovo Jean-Louis Bruguès – è quella capace di adattarsi all’evolversi e ai cambiamenti della società”. Ma nelle società secolarizzate – aggiunge - rischia di essere dimenticata la dimensione spirituale. In Italia, anche se la società si è secolarizzata – fa notare il presule - la Chiesa ha comunque “saputo restare molto presente nella vita sociale come nella vita politica”. Ci sono poi Paesi, soprattutto dell’Africa e dell’America Latina, dove emerge soprattutto il ruolo sociale dei presbiteri. Il sacerdote, nel suo ruolo di “mediatore tra cielo e terra”, “agisce in persona Christi” ed è al servizio della comunità cristiana della Chiesa e della società. Per questo – aggiunge il presule – occorre che il seminario sia una scuola dove far risplendere la “felicità” e il “gusto” dell’essere sacerdoti. L’auspicio, espresso dall’arcivescovo Jean-Louis Bruguès, è che “la comunità dei fedeli si senta responsabile del sacerdote che la guida”. Ricordando infine l’importanza dell’educazione, “condizione indispensabile per il funzionamento della democrazia, per la lotta contro la corruzione, per l’esercizio dei diritti politici e sociali”, il presule indica due vie: per rendere ancora più fruttuoso lo sforzo pedagogico – afferma - c’è anche bisogno di “generosità” e di “discernimento” nell’accogliere le nuove generazioni: si tratta di discernere in loro ciò che si deve incoraggiare da ciò che si deve correggere.







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