Argentina. I vescovi: salvare dalla povertà 16 milioni di persone
Sedici prelati, tra arcivescovi e vescovi della provincia di Buenos Aires, si sono
incontrati ieri, in risposta all’invito del governatore della regione, Daniel Scioli,
che ha chiesto “l’appoggio dei pastori della Chiesa argentina nella lotta contro la
povertà, chiamandoli “a lavorare insieme per combattere l’esclusione sociale e la
crescita della tossicodipendenza”. Nel frattempo il presidente della Repubblica, Cristina
Fernàndez de Kirchner, parlando della situazione precaria di alcuni settori sociali
del Paese, ha annunciato un piano straordinario per creare 100mila posti di lavoro.
Il governatore Daniel Scioli ha espresso un giudizio molto buono sull’opera della
Caritas e sulla prossima Colletta nazionale “Mas por menos” che la Chiesa argentina
organizza ogni anno per raccogliere fondi per le diocesi più povere e i progetti di
promozione umana e sociale della Conferenza episcopale. Durante l’incontro sono stati
analizzati diversi temi specifici: i diritti dell’infanzia, i buoni per ottenere cibo
e il programma della “responsabilità sociale condivisa” sostenuta da numerosi imprenditori
industriali. Il tema della tossicodipendenza, soprattutto nelle frange giovanili,
ha avuto una particolare importanza durante la riunione poiché la questione è allarmante
e la Chiesa argentina, da anni, lavora con efficacia e continuità in questo settore.
Si è rilevato che è la droga in questo momento il flagello peggiore perché s’insinua
tra i poveri: poveri in costante crescita nel Distretto federale, punto di arrivo
di coloro che vengono espulsi, in altre regioni o città, dal lavoro e dai servizi
di base. Riconoscendo la grande opera sociale che svolge la Chiesa locale il governatore
Daniele Scioli ha informato i vescovi dei meccanismi della legge che esenta gli Istituti
di vita consacrata dal pagamento delle tasse immobiliari. Mons. Agustín Radrizzani,
arcivescovo di Mercedes-Luján, così come altri presuli, hanno confermato la totale
disponibilità della Chiesa a collaborare con i piani e le iniziative destinate a combattere
l'esclusione sociale, in particolare la povertà, poiché "fa parte della missione evangelizzatrice
che ha scelto l'uomo come la via maestra dello sviluppo integrale della persona".
Intanto, e nonostante le tensioni degli ultimi giorni si siano molto placate, sulla
stampa argentina continua il dibattito sulla povertà e soprattutto sulle statistiche
ufficiali e non ufficiali. I presuli, nell’incontro, hanno illustrato quelle della
ricerca dell’Università Cattolica della capitale che confermano quanto già dichiarato
dal vescovo di San Isidro e responsabile episcopale della pastorale sociale, da mons.
Jorge Casaretto: il 40 per cento dei 40 milioni di argentini (ovvero circa 16 milioni)
sono poveri e il 60 per cento di questi sono bambini. (A cura di Luis Badilla)