Vietnam. I vescovi: rispettare i diritti dei cattolici
“Le recenti dispute sulle proprietà della Chiesa sono finite con atti di forza del
governo che si sono spinti fino ad azioni legali e incarcerazione di fedeli cattolici”.
Questa la denuncia dei vescovi del Vietnam, apparsa in un editoriale sull’agenzia
VietCatholic News, seguita alle tensioni per l’esproprio di terreni ecclesiastici.
In Vietnam i cattolici protestano perché la loro libertà religiosa non è rispettata
e perché i giornali di Stato li accusano di offendere la patria. E poi, insieme con
gli altri cittadini, manifestano per le loro terre. Alla base di tutto, spiega la
Conferenza episcopale vietnamita, c’è una legge ormai antiquata che non permette la
proprietà privata. Secondo i vescovi la normativa deve essere assolutamente rivista
per garantire un diritto sancito anche nella Dichiarazione universale dei diritti
dell’Uomo. I presuli spiegano che il potere unico dello Stato di decidere sull’uso
e l’assegnazione delle terre aumenta il rischio di corruzione e abusi di potere. Chiedono
ai media di Stato di rispettare la verità e, per spiegare il ruolo che la Chiesa punta
ad avere nel Paese, citano le parole pronunciate da Benedetto XVI a giugno durante
la visita ad limina dei vescovi vietnamiti: l’intenzione della Chiesa “non è di certo
prendere il posto dei leader di governo; spera soltanto di giocare un ruolo giusto
nel benessere della nazione, al servizio di tutto il popolo, in uno spirito di dialogo
e collaborazione rispettosa”. (A cura di Valentina Fizzotti)