L'indebitamento medio delle famiglie italiane ha superato nel dicembre del 2008 i
15.000 euro. E' quanto evidenzia un'indagine dell’Associazione Artigiani e Piccole
Imprese di Mestre (Cgia). Le rate sono causate sostanzialmente dall'accensione di
mutui per l'acquisto della casa, investimenti e dal credito al consumo. Preoccupante
la situazione al sud dove ci si indebita per affrontare spese straordinarie. Massimiliano
Menichetti.
Le famiglie
italiane sono sempre più indebitate, lo denuncia l’Associazione Artigiani e Piccole
Imprese di Mestre, che nel rapporto 2009 evidenzia che in sei anni il ricorso alle
rate ha superato in media l’81% e che ogni famiglia in media ha un debito di 15 mila
euro. Secondo i dati, al centro nord, la spesa è orientata per lo più agli investimenti,
ma le cose cambiano al sud, dove si chiede un prestito anche per far fronte ad eventi
straordinari e sempre più spesso per arrivare alla fine del mese. Giuseppe
Bortolussi, segretario generale della Cgia di Mestre:
“C’è
stato un aumento medio del ricorso al credito in Italia dell’81 per cento e questo
riflette le difficoltà economiche delle famiglie, ma quello che preoccupa di più è
che molte province, soprattutto del sud, hanno percentuali d’indebitamento molto superiori
alla media nazionale ed in costante crescita”.
Le regioni che devono
pagare più rate sono quelle del centro nord. Le città in testa: Lodi, Roma e Milano,
dove le famiglie hanno accumulato un debito di oltre 20 mila euro. Ma è al sud che
cresce vertiginosamente la percentuale di chi si rivolge alle banche, per avere credito.
Ancora Bortolussi: R. - Vediamo dei valori ragguardevoli: Napoli
110 percento, Crotone 110 percento. Città che hanno raddoppiato il loro approccio
alle rate. Finché sono province ricche - come possono essere Chieti, Piacenza, Reggio
Emilia - che hanno questi aumenti - o Varese - dove il reddito è già molto alto, questo
indebitamento probabilmente è legato all’acquisto di una casa nuova o di una macchina
più grande. Ma al Sud le cose stanno diversamente perché il dato si lega al discorso
del consumo quotidiano: come far studiare un figlio, far sposare una figlia. A questo
problema se ne aggiunge un altro, quello del rischio di usura, perché c’è tutta una
fascia della popolazione che non riesce ad avere il credito dalle banche.
D.
– Secondo lei, in che misura incide la crisi in questa situazione?
R.
– Incide molto. Si vede nella richiesta di credito crescente di anno in anno ed ora
legato al peggiorare della situazione economica mondiale. E, ripeto, si vede anche
la differenza nord-sud. Si vede che al nord si indebitano i più ricchi e al sud invece
questi debiti, purtroppo, sono per sopravvivere, sono la risposta alla crisi.
I
dati dell’Osservatorio di Mestre sono un problema serio per le Associazioni dei consumatori,
che chiedono una moratoria anche per le famiglie stritolate dalle rate. E’ indispensabile,
ribadiscono, che le Camere prevedano strumenti di sostegno ed approvino la legge sul
sovraindebitamento.