2009-08-13 15:37:12

A Fatima, pellegrinaggio per i migranti guidato dall'arcidiocesi brasiliana di Porto Alegre


Si conclude oggi in Portogallo il pellegrinaggio internazionale di agosto al Santuario di Fatima, presieduto dal vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Porto Alegre, mons. Alessandro Carmelo Ruffinoni. Il pellegrinaggio rientra nell’ambito della Settimana del migrante che si concluderà sabato prossimo in Portogallo. Sul significato di questa Settimana ascoltiamo, al microfono di Cristiane Murray, collega della redazione brasiliana, mons. Alessandro Carmelo Ruffinoni:RealAudioMP3

R. – E’ una settimana intensa di preghiere, di incontri, che culminerà con la fiaccolata di notte, con la recita del Rosario. Durante la Santa Messa, terminata a mezzanotte con la processione della Madonna, il popolo, tutto intorno, pregava, cantava con le fiaccole, con le candele. Quest’immagine mi ha ricordato Papa Giovanni XXIII che, guardando il popolo riunitosi per salutare l’apertura del Concilio ecumenico Vaticano II, si commosse talmente tanto da iniziare a dire: “Guardate, persino la luna è venuta a godersi questo spettacolo di fede di tante persone”. Tante persone erano lì per chiedere allo Spirito Santo una nuova luce, un nuovo spirito per la Chiesa. Il Concilio Vaticano II senz’altro è stato, e continua ad essere, una grande apertura della Chiesa al mondo. Anche qui si è voluto ripetere questo gesto di fede, questa presenza di piccole candele che sono piccole luci che ogni cristiano ha nel suo cuore, perché la grande luce è Gesù!
 
D. - Quale testimonianza volete dare?
 
R. - Noi vogliamo portare Gesù al mondo, al mondo che ancora ha bisogno di Dio, di fraternità, di solidarietà. Questi migranti sono gli strumenti – come diceva Giovanni Battista Scalabrini – nelle mani della Provvidenza, per spargere nel mondo Dio, la fede, la fraternità. Con questo gesto noi vogliamo anche dire che il problema migratorio non possiamo risolverlo solo con le leggi. Nessuno può fermare le migrazioni.
 
D. - Come aiutare i migranti?
 
R. - Dobbiamo aiutare i migranti ad essere accolti. Senz’altro il dialogo, sia della Chiesa e sia soprattutto degli Stati tra di loro, è importante per poter vedere come meglio risolvere questo problema. E’ un fenomeno, quello delle migrazioni, che esiste da quando esiste il mondo, per cui dobbiamo vedere insieme come possiamo meglio accogliere questo desiderio dell’uomo di volere una vita migliore, di volere per la sua famiglia una scuola, un ospedale, un lavoro, una casa migliore di quelli che ha.







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