Il presidente Napolitano ricorda l’eccidio nazista a Sant’Anna di Stazzema
Sono passati 65 anni da uno degli episodi più drammatici dell’occupazione nazista
in Italia. E’ il 12 agosto del 1944: un reparto delle Schutzstaffeln, tristemente
note con il nome di “SS”, arriva a Sant’Anna di Stazzema, piccolo paese di montagna
sulle Alpi Apuane, in Toscana. I morti sono 560, tra cui anziani e bambini. “Il sacrificio
di tanti nostri concittadini che seppero battersi coraggiosamente per il riscatto
della loro patria – scrive il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano
- costituisce la più viva eredità morale della resistenza e della lotta di liberazione,
che scrisse in questa terra generosa pagine altissime di eroismo”. “Da quella stagione
di rinascita civile – si legge ancora nel messaggio del presidente Napolitano - l’Italia
trasse la forza spirituale e l’unità necessarie per dar vita ad un ordinamento fondato
sui valori di democrazia e di giustizia sociale e sull'attivo sostegno alle organizzazioni
internazionali e sovranazionali rivolte ad assicurare la pace e la giustizia tra le
nazioni”. Proprio per ricordare tutti coloro che sono morti a causa degli eccidi nazisti
avvenuti sull’Appennino tosco-emiliano durante la seconda guerra mondiale inizia oggi
la “Marcia della pace da Sant'Anna di Stazzema a Marzabotto”. Sul fronte della giustizia
si deve infine registrare che un tribunale tedesco ha condannato ieri all’ergastolo
l’ex ufficiale nazista 90.enne, Josef Scheungraber, per l’uccisione di dieci civili
italiani e per aver tentato di ucciderne un altro a Falzano di Cortona, vicino ad
Arezzo, nel 1944. (A.L.)