2009-08-06 15:49:13

Celebrata la festa della Trasfigurazione sul Monte Tabor


I cattolici di Galilea, riuniti in preghiera questa mattina nel santuario del Monte Tabor, hanno festeggiato la solennità della Trasfigurazione nella basilica che si staglia come un altare sulla Santa Montagna, il Tabor. Alto circa 580 metri e distante pochi chilometri da Nazareth, è uno dei monti più belli di Galilea e si erge nella pianura di Esdrelon. Fu teatro nella storia di diverse battaglie e distruzioni, a partire da quella ricordata nel Libro dei Giudici. Nel santuario, già ieri sera, i fedeli delle parrocchie greco-cattoliche di Galilea hanno celebrato la solennità della Trasfigurazione, mentre stamattina alla solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, e svoltasi in lingua araba, hanno partecipato molte famiglie e giovani delle parrocchie latine, cui si sono uniti pellegrini e religiosi. Al termine della Messa, i fedeli si sono recati in processione al sacello, sito sulla strada di ingresso al santuario, la cappella detta “Descendentibus”, che ricorda l’ingiunzione del Signore ai discepoli di non raccontare l’accaduto. Questa Santa Montagna, venerata anche dagli arabi musulmani, è tradizionale meta di pellegrinaggio fin dai primi secoli dell’era cristiana, quando vi sorsero piccoli romitaggi. Qui Sant’Elena fece edificare una chiesa dedicata alla Trasfigurazione con due cappelle ai profeti Mosè ed Elia, che si conservano anche nella Chiesa attuale. Nella maestosa basilica, costruita su disegno dell’architetto Barluzzi, su resti bizantini e crociati, e consacrata nel 1924, ricorre quest’anno un secolo dalla posa della prima pietra, che avvenne nel VII centenario della venuta di San Francesco d’Assisi in Terra Santa. (Dal Monte Tabor, Sara Fornari)







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