La Chiesa celebra la memoria della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore
Dunque - come ha ricordato il Papa - la Chiesa celebra oggi la memoria della Dedicazione
della Basilica romana di Santa Maria Maggiore. Dopo la Santa Messa Pontificale celebrata
stamani alle 10.00 dal cardinale arciprete Bernard Francis Law, alle ore 17.00 si
svolgeranno i Secondi Vespri, seguiti, alle 18.00, dalla Santa Messa. Durante le celebrazioni,
avrà luogo la tradizionale pioggia di fiori, che evocherà il “Miracolo della Neve”,
ovvero la prodigiosa nevicata avvenuta il 5 agosto del 358. Secondo un’antica tradizione,
in quella notte la Vergine Maria apparve a Papa Liberio e chiese la costruzione di
una chiesa nel luogo in cui sarebbe caduta la neve. Ma cosa possiamo dire di certo
di questa Festa del 5 agosto? Isabella Piro lo ha chiesto al padre monfortano
Corrado Maggioni:
R.
– Nel martirologio geronimiano, risalente al VI secolo, al 5 di agosto troviamo la
notazione circa la commemorazione anniversaria della Dedicazione della Basilica edificata
a Roma sull’Esquilino all’indomani del dogma della Divina Maternità, riconosciuta
nel Concilio di Efeso del 431. La notizia storica è che il 5 di agosto corrisponde
alla Dedicazione della Basilica chiamata Santa Maria Maggiore. Il 5 agosto rimase
una festa locale fin quando, nel XIV secolo, se ne determinò la diffusione, un po’
in tutto l’Occidente, con il nome di Santa Maria della Neve. Il Papa Pio V iscriverà
la festa del 5 agosto nel calendario romano generale proprio con il nome di Beata
Vergine Maria della Neve. Nell’odierno calendario romano, è stata ripresa la denominazione
originale, ossia Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, tralasciando
ogni accenno al racconto immaginario della prodigiosa nevicata.
D.
– C’è un modo per coniugare leggenda e fede?
R. –
I contenuti sono diversi tra un racconto prodigioso, leggendario e i contenuti della
fede. Contenuti diversi che parlano egualmente di prodigi: da una parte il prodigio
di una nevicata, un segno che viene dal cielo, la Beata Vergine che chiede la costruzione
di una Chiesa; dall’altra parte, il contenuto della fede legato a questa Basilica
che è la Divina Maternità di Maria. E’ allora la Beata Vergine Maria il primo prodigio;
la fede ci ricorda il prodigio della Beata Vergine Maria. Lei è diventata la casa
di Dio, il tempio di Dio. Non deve sfuggire il fatto che la dedicazione della Basilica
di Santa Maria Maggiore ci ricorda questo grande prodigio che l’Onnipotente ha operato
per la nostra salvezza e che è racchiuso nella Vergine Maria. E’ il grembo di Dio,
la casa di Dio, il tempio di Dio: non possiamo sbagliarci se ricorriamo a Lei ogni
volta che desideriamo incontrarci davvero con il Dio vivente. Commemorare la Dedicazione
di Santa Maria Maggiore significa riscoprire il significato del vivere in Cristo,
di diventare noi la dimora di Cristo in comunione sull’esempio della Madre di Dio.
D.
– La Basilica di Santa Maria Maggiore quale particolare significato racchiude per
i romani?
R. – Due sottolineature: certamente per
i romani è il ricordo dell’importanza della Madre di Dio nella storia della nostra
salvezza. La Basilica di Santa Maria Maggiore è la più antica Chiesa occidentale dedicata
alla Madre di Dio; è un ricordo importante che riguarda la salvezza di ciascun uomo.
La seconda sottolineatura o il secondo appello che proviene dalla Basilica di Santa
Maria Maggiore credo che sia l’affidamento a Maria, certi di non restare delusi nelle
proprie attese, proprio perché Lei è colei che è stata come la porta attraverso la
quale Dio ha potuto incontrarsi con gli uomini. Per ritornare quindi ai romani di
oggi, credo che la Dedicazione di Santa Maria Maggiore inviti a questa fiducia completa
nei confronti della Madre di Dio in ogni circostanza, sapendo di venire esauditi nelle
loro giuste richieste.