Regno Unito: la Conferenza episcopale denuncia le carenze della politica sull'immigrazione
“Mancanza di leadership politica sulla questione dell’immigrazione”. Questo il vuoto
che mons. Patrick Lynch, responsabile del settore immigrazione della Conferenza episcopale
di Inghilterra e Galles, riscontra attualmente nel Regno Unito; un vuoto, ha aggiunto,
che “può essere riempito dalla Chiesa”. Parlando al XXXI convegno dei gruppi Giustizia
e Pace, a Swanwick, il presule ha spiegato come il mondo sia passato dall’industrializzazione
alla tecnologia e alla globalizzazione. “Le società e i mercati sono globali, la forza
lavoro è mobile e, al tocco di un bottone, migliaia di dollari possono essere inviati
da un lato del mondo all’altro - ha detto il vescovo Lynch in un intervento ripreso
dal settimanale cattolico “Universe” - e gli immigrati e le loro famiglie sono tra
coloro che soffrono per il risultato di questi cambiamenti”. Secondo il presule, le
nuove regole sull’immigrazione del Regno Unito che prevedono un sistema di punti per
calcolare chi ha diritto di rimanere, stanno cambiando il tipo di immigrazione. “Col
nuovo sistema diminuiranno i lavoratori non qualificati che avranno diritto a entrare
nell’Unione Europea e c’è preoccupazione perché gli immigrati poveri vengono esclusi
se non dimostrano di avere una certa quantità di soldi in banca prima di arrivare”.
Oltre trecento attivisti sono arrivati da tutto il Paese per prendere parte al convegno
durante il quale si è discusso del modo in cui i media trattano il tema immigrazione,
di come la Chiesa dovrebbe accogliere gli immigrati e del bisogno dei richiedenti
asilo di un permesso di lavoro. (L.Z.)