2009-08-03 15:32:57

Iran: Khamenei proclama Ahmadinejad presidente


Dopo settimane di manifestazioni, rivolte e scontri in tutto l’Iran, il presidente Mahmoud Ahmadinejad è stato confermato ufficialmente stamattina alla guida del Paese. È stato il leader supremo, l’ayatollah Ali Khamenei, ad annunciare in modo formale la rielezione, alla luce dei risultati delle presidenziali del 12 giugno scorso, fortemente contestate dall’opposizione. Sabato - tra le critiche degli oppositori - è cominciato il processo per i disordini che hanno provocato almeno 30 morti e portato all’arresto di oltre 2mila persone. Nonostante le tensioni, Ahmadinejad giurerà mercoledì alle Camere ed entro due settimane presenterà una lista dei ministri. Durante la cerimonia, il presidente non ha mancato di denunciare il coinvolgimento di certi Paesi stranieri nel fomentare le proteste delle scorse settimane. Ma a quali Stati sono rivolte tali accuse? Giada Aquilino lo ha chiesto al giornalista iraniano Ahmad Rafat, già presidente della Stampa Estera in Italia:RealAudioMP3  
R. – Se guardiamo a quello che è successo in Iran e a ciò che hanno scritto nei giorni scorsi, penso che le parole di Ahmadinejad siano rivolte soprattutto alla Gran Bretagna e ai governi olandese e statunitense. Perché giorni fa il procuratore di Teheran ha citato alcune fondazioni di questi Paesi parlando del coinvolgimento in quella che loro chiamano la Rivoluzione di Velluto contro Ahmadinejad e Khamenei.
 
D. – I leader dell’opposizione Moussavi e Karroubi e l’ex presidente Rafsanjani non erano presenti alla cerimonia, ma da Moussavi - come pure dall’ex presidente riformista Khatami - sono giunte nuove critiche al processo contro gli oppositori al regime. Si parla di confessioni estorte ai manifestanti con la tortura...
 
R. – Questo pericolo che avrebbero estorto agli arrestati le confessioni con le pressioni, con le torture psichiche, piuttosto che fisiche, era già circolato ed era atteso. Conosco di persona alcune di queste persone che hanno confessato, tra cui il vice presidente di Khatami, Abtahi, e sinceramente devo dire che quando ho visto la sua faccia ieri in televisione, se non ci fosse stato il suo nome in sovrimpressione, non l’avrei riconosciuto.
 
D. – Ahmadinejad giurerà nelle prossime ore alle Camere, mentre la protesta corre su Internet. Su cosa si concentrerà questo secondo mandato, dopo la più grave crisi politica dal ’79 ad oggi?
 
R. – Un maggior protagonismo a livello internazionale e una riforma totale della cultura. Credo che ci sarà una stretta sul cinema, sugli scrittori, sui giornali. E un più ampio protagonismo sulla politica internazionale sarà un maggior sostegno a gruppi o formazioni estremiste, come Hamas ed Hezbollah, e un maggior scontro verbale con la comunità internazionale, che poi è ciò che ha caratterizzato il primo mandato di Ahmadinejad.
 
D. – La grande paura è sempre la bomba atomica. Quanto è reale questo timore?
 
R. – Che l’Iran lavori sul progetto di una bomba atomica ormai è certo. Per quanto riguarda i tempi, gli esperti parlano di un periodo che va da sei mesi a tre-cinque anni.







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