Pakistan: bruciati vivi sette cristiani. Il Papa: riconoscere libertà e diritti ai
cristiani perseguitati
Orrore in Pakistan: sette cristiani, tra cui un bambino e quattro donne, sono stati
bruciati vivi da un gruppo di fondamentalisti islamici nei pressi di Gojra, nella
provincia del Punjab. Motivo dell’aggressione sarebbe la profanazione del Corano da
parte di un ragazzo cristiano: il ministro pakistano per le Minoranze, Shahbaz Bhatti,
definendo pretestuosa e falsa l’accusa, ha denunciato il fatto che la polizia non
ha protetto a sufficienza la piccola comunità cristiana. Gli assalitori hanno devastato
oltre 70 case e dato alle fiamme due chiese. Decine i feriti, tra cui alcuni in gravi
condizioni. Secondo la Commissione nazionale di giustizia e pace, organismo della
Chiesa cattolica pakistana, questi attacchi sono frequenti nel Punjab e si ricollegano
quasi sempre a false accuse di blasfemia. Il Papa nell’intenzione missionaria di agosto
invita a pregare proprio per i “cristiani che sono discriminati e perseguitati … a
causa del nome di Cristo” affinché vengano loro “riconosciuti i diritti umani, l’uguaglianza
e la libertà religiosa” in modo che “possano vivere e professare liberamente la propria
fede”.