Quindicina dell'Assunta nella Basilica romana di Santa Maria in Via Lata
Quindici giorni speciali di preghiera e di digiuno in onore della Vergine Maria: inizia
questa sera la cosiddetta “Quindicina dell’Assunta”, una tradizione che si rinnova
da 35 anni nella Basilica romana di Santa Maria in Via Lata, per iniziativa del Centro
di Cultura Mariana “Madre della Chiesa”. La celebrazione si svolge ogni sera, dalle
21.30 alle 22.30, e introduce i fedeli alla Solennità dell’Assunzione di Maria seguendo
l’ufficiatura in uso alle Chiese d’Oriente. Ma come si svolge, esattamente, la “Quindicina
dell’Assunta”? Isabella Piro lo ha chiesto a suor Ester Di Meglio, collaboratrice
del Centro “Madre della Chiesa”:
R. – Il mese
di agosto in tutte le Chiese d’Oriente - siriaca, copta, etiopica, armena, bizantina
- è dedicato alla Santissima Madre di Dio Assunta in Cielo. Per questo, da oltre dieci
secoli, i 15 giorni che precedono l’Assunta vengono chiamati "piccola quaresima della
Vergine" con preghiere, digiuni, come preparazione alla Pasqua della Madre di Dio.
In tutte le Chiese bizantine i fedeli accorrono numerosissimi per celebrare l’ufficio
della “paraclisis”, un particolare ufficio liturgico di supplica e di consolazione
alla Madre di Dio che viene cantato o recitato da quasi tutti i fedeli per ottenere
dalla Vergine Madre aiuto e consolazione.
D. - Nella
tradizione orientale l’Assunzione di Maria è vista come una dormizione. Qual è, in
senso generico, la differenza tra i due termini?
R.
– Sono due momenti dello stesso mistero di Maria che passa dalla terra alla gloria
del Cielo. Gli orientali amano fermarsi sul momento terminale della vita di Maria
che si addormenta in un sonno che non è morte ma preludio di vita. Noi invece preferiamo
guardare il secondo momento, quando cioè risorta sale al cielo e viene incoronata
Regina accanto al figlio Gesù. I due termini non sono contraddittori ma complementari.
D.
– Dal punto di vista del cammino ecumenico qual è l’importanza della “Quindicina dell’Assunta”?
R.
- Si tratta di immedesimarsi in uno stesso modo di pregare e supplicare la Vergine
che è Madre dell’unica Chiesa, realizzando così l’augurio del Papa Giovanni Paolo
II di respirare con i due polmoni della Chiesa, l’Oriente e l’Occidente.
D.-
Secondo lei l’uomo di oggi è disposto a pregare per quindici giorni di seguito?
R.
– Io nella mia esperienza sono rimasta sempre commossa. La nostra fondatrice era perplessa
ma diceva: non è possibile organizzare una cosa del genere nel mese di agosto, purtuttavia
noi dobbiamo procurare i mezzi per far conoscere queste realtà. Sta alla Vergine pensare
a trovare le sue persone. Può sembrare una cosa strana, ma la Chiesa nel mese di agosto
è piena.
D. – Questo vuol dire che Maria è sempre
punto di riferimento?
R. – Non solo un punto di riferimento
ma io penso che, proprio come una madre, attraverso vie misteriose raggiunge il cuore
degli uomini.
D. - Suor Ester, cosa si augura che
la “Quindicina dell’Assunta” possa donare all’uomo contemporaneo?
R.
– Noi speriamo che queste celebrazioni ravvivino in tutti i cristiani il senso della
vita umana per cui alzando lo sguardo alla Vergine tutti possono fissare su di Lei
lo sguardo come figli nel volto della propria Madre quale segno di sicura speranza
e di consolazione.