2009-08-01 14:25:29

Quindicina dell'Assunta nella Basilica romana di Santa Maria in Via Lata


Quindici giorni speciali di preghiera e di digiuno in onore della Vergine Maria: inizia questa sera la cosiddetta “Quindicina dell’Assunta”, una tradizione che si rinnova da 35 anni nella Basilica romana di Santa Maria in Via Lata, per iniziativa del Centro di Cultura Mariana “Madre della Chiesa”. La celebrazione si svolge ogni sera, dalle 21.30 alle 22.30, e introduce i fedeli alla Solennità dell’Assunzione di Maria seguendo l’ufficiatura in uso alle Chiese d’Oriente. Ma come si svolge, esattamente, la “Quindicina dell’Assunta”? Isabella Piro lo ha chiesto a suor Ester Di Meglio, collaboratrice del Centro “Madre della Chiesa”:RealAudioMP3

R. – Il mese di agosto in tutte le Chiese d’Oriente - siriaca, copta, etiopica, armena, bizantina - è dedicato alla Santissima Madre di Dio Assunta in Cielo. Per questo, da oltre dieci secoli, i 15 giorni che precedono l’Assunta vengono chiamati "piccola quaresima della Vergine" con preghiere, digiuni, come preparazione alla Pasqua della Madre di Dio. In tutte le Chiese bizantine i fedeli accorrono numerosissimi per celebrare l’ufficio della “paraclisis”, un particolare ufficio liturgico di supplica e di consolazione alla Madre di Dio che viene cantato o recitato da quasi tutti i fedeli per ottenere dalla Vergine Madre aiuto e consolazione.

 
D. - Nella tradizione orientale l’Assunzione di Maria è vista come una dormizione. Qual è, in senso generico, la differenza tra i due termini?

 
R. – Sono due momenti dello stesso mistero di Maria che passa dalla terra alla gloria del Cielo. Gli orientali amano fermarsi sul momento terminale della vita di Maria che si addormenta in un sonno che non è morte ma preludio di vita. Noi invece preferiamo guardare il secondo momento, quando cioè risorta sale al cielo e viene incoronata Regina accanto al figlio Gesù. I due termini non sono contraddittori ma complementari.

 
D. – Dal punto di vista del cammino ecumenico qual è l’importanza della “Quindicina dell’Assunta”?

 
R. - Si tratta di immedesimarsi in uno stesso modo di pregare e supplicare la Vergine che è Madre dell’unica Chiesa, realizzando così l’augurio del Papa Giovanni Paolo II di respirare con i due polmoni della Chiesa, l’Oriente e l’Occidente.

 
D.- Secondo lei l’uomo di oggi è disposto a pregare per quindici giorni di seguito?

 
R. – Io nella mia esperienza sono rimasta sempre commossa. La nostra fondatrice era perplessa ma diceva: non è possibile organizzare una cosa del genere nel mese di agosto, purtuttavia noi dobbiamo procurare i mezzi per far conoscere queste realtà. Sta alla Vergine pensare a trovare le sue persone. Può sembrare una cosa strana, ma la Chiesa nel mese di agosto è piena.

 
D. – Questo vuol dire che Maria è sempre punto di riferimento?

 
R. – Non solo un punto di riferimento ma io penso che, proprio come una madre, attraverso vie misteriose raggiunge il cuore degli uomini.

 
D. - Suor Ester, cosa si augura che la “Quindicina dell’Assunta” possa donare all’uomo contemporaneo?

 
R. – Noi speriamo che queste celebrazioni ravvivino in tutti i cristiani il senso della vita umana per cui alzando lo sguardo alla Vergine tutti possono fissare su di Lei lo sguardo come figli nel volto della propria Madre quale segno di sicura speranza e di consolazione.







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