Vietnam: il governo nega le violenze a due sacerdoti. La diocesi lo smentisce
A pochi giorni dalla notizia delle violenze su due sacerdoti a Dong Hoi, in Vietnam,
il generale Hoang Cong Tu, del Ministero della Pubblica Sicurezza ha negato vi siano
state aggressioni, e la polizia ha rigettato come “false” le critiche della diocesi
di Vinh che ha accusato le forze dell’ordine di aver picchiato religiosi e fedeli.
Per tutta risposta la diocesi ha diffuso su internet le foto dei sacerdoti e delle
profonde ferite procurate da teppisti al seguito della polizia. Il generale Tu ha
anche annunciato che sette fedeli saranno processati per “disordine”, avendo costruito
una tenda da usare come luogo di preghiera davanti alle rovine della chiesa di Tam
Toa (diocesi di Vinh). I due sacerdoti sono in condizioni piuttosto gravi: uno è stato
malmenato in strada da teppisti, sotto lo sguardo di almeno 30 poliziotti; un altro
– andato a visitare il confratello all’ospedale - è stato picchiato e scaraventato
dal secondo piano dell’edificio ed è tuttora in coma. I dottori che hanno in cura
padre Peter Nguyen The Binh, in coma, hanno detto ieri che è sfuggito alla morte,
ma le sue condizioni rimangono molto gravi. L’altro sacerdote, padre Paul Nguyen Dinh
Phu, con costole rotte e ferite alla testa, sta meglio, ma necessita di ulteriori
cure nell’ospedale di Xa Doai. I sacerdoti sono stati oggetto di violenza durante
le manifestazioni di preghiera e di denuncia tenutesi nella diocesi di Vinh (300 km
a sud di Hanoi), in seguito all’arresto di 7 cattolici accusati di essere crimininali
per aver eretto una tenda da usare come cappella davanti alle rovine della chiesa
di Tam Toa. Martedì scorso, in una conferenza stampa tenutasi ad Hanoi nell’ufficio
del Ministero dell’informazione, il gen.Tu, vicedirettore generale del dipartimento
della sicurezza, ha annunciato che i sette cattolici saranno processati per aver causato
disordine davanti a un monumento. Padre Antonio Pham Dinh Phung, segretario dell’ufficio
diocesano ha anche rivelato che il governo vietnamita ha contattato la diocesi esigendo
che si calmi l’ira dei fedeli contro le violenze della polizia. Padre Pham ha dichiarato
che “noi non ci calmeremo fino a che non saranno liberati i 7 fedeli che essi hanno
arrestato”. I media statali, che hanno aperto una campagna propagandista contro i
cattolici di Vinh, accusano padre Le Thanh Hong di incitare i cattolici arrestati
e di “ingannare altri” nella “costruzione illegale”. (V.V.)