Orissa: nuove condanne per gli scontri di un anno fa
Nello Stato indiano dell’Orissa un tribunale locale ha condannato cinque persone,
ritenute responsabili di alcuni episodi di violenza contro fedeli cristiani, a sei
anni di carcere e al pagamento di una multa. “Questi verdetti – ha detto l’arcivescovo
di Cuttack- Bhubaneswar, mons. Rafhael Cheenath – incoraggeranno gli abitanti, ancora
spaventati, a tornare nei villaggi e a ricominciare a vivere”. In Orissa, teatro nell’agosto
del 2008 di drammatici attacchi da parte di estremisti indù contro la comunità cristiana,
sono stati più di 50 mila gli sfollati e almeno 90 le vittime. Dopo le prime condanne,
altre 800 persone sono in attesa di giudizio e di un’eventuale pena per aver partecipato
alle violenze. Gruppi di radicali indù – ricorda l’agenzia Misna – hanno lanciato
numerosi attacchi dopo l’omicidio di un loro leader, Swami Lakshmananda. L’assassinio
è stato poi rivendicato dai ribelli maoisti ma secondo gli estremisti sono stati i
membri della comunità cristiana ad aver pianificato l’omicidio. In India, nonostante
l’opposizione di alcuni gruppi indù, resta poi aperta la strada della Giornata per
la Pace e l’Armonia in Orissa, fissata per il prossimo 23 agosto. All’iniziativa –
rende noto il quotidiano Avvenire - hanno già aderito i cattolici dello Stato orientale
del Paese asiatico. La Chiesa locale ha ribadito che è necessario ricordare per impedire
il disegno criminale di chi cerca di dividere la società. (A.L.)