“L'unità dei russi e degli ucraini non è né politica né imperialistica, è l'unità
in Cristo che il Signore ci ha accordato, non solamente attraverso la sua parola ma
anche con il suo sangue”. È quanto ha detto ieri il Patriarca di Mosca e di tutte
le Russie, Kirill, nel secondo giorno del pellegrinaggio in Ucraina, che è coinciso
con la festa di san Vladimiro, principe di Kiev, e con l'anniversario del celebre
battesimo che, nel 988, diede il via alla cristianizzazione della Russia kieviana.
Ieri mattina Kirill, assieme al metropolita Vladimiro, primate della Chiesa ortodossa
ucraina-Patriarcato di Mosca, ha presieduto la divina liturgia nella piazza antistante
al Pecerska Lavra, o monastero delle Grotte di Kiev, centro spirituale dell'ortodossia
in Ucraina. Hanno partecipato al rito, si legge su L’osservatore Romano, decine di
vescovi, numerosi preti e alcune migliaia di persone. “Fedeli a questa unità - ha
dichiarato Kirill - proseguiamo il cammino della storia con l'umiltà, l'amore per
tutti gli uomini e la speranza in Dio". Per il Patriarca, "l'aspirazione all'unità
fraterna non è scomparsa nel popolo ortodosso ucraino. Oggi ho potuto vederla con
i miei occhi, guardandovi". Poi, un pensiero speciale al metropolita Vladimiro, che
ieri celebrava l'onomastico. Kirill ha espresso la speranza che "la Croce riscaldi
il cuore del metropolita Vladimiro e gli ricordi sempre la grazia di Dio e l'amore
discesi su di noi oggi. Che il Signore lo aiuti nello svolgimento del suo ministero
pastorale". (V.V.)