La Croce nella teologia occidentale al centro di un incontro ecumenico a Chianciano
“La Trasfigurazione è una manifestazione del miracolo dell’Incarnazione". “Nella luce
di Dio vediamo la luce della creazione, la stessa luce che Dio ha gettato nel nostro
essere. Questa Trasfigurazione ha mostrato non solo come Dio è, ma come gli uomini
sono, non nel loro stato empirico, ma come sono stati concepiti dall’amore di Dio”.
E’ quanto ha affermato il sacerdote ortodosso russo Vladimir Zelinsky, aprendo ieri
i lavori della seconda giornata della sessione di formazione ecumenica del Sae, il
Segretariato attività ecumeniche, in corso a Chianciano Terme. La mattinata è continuata
con una riflessione a due voci sul tema “la croce nella recente teologia occidentale”.
Per primo ha parlato Fulvio Ferrario, pastore e docente alla Facoltà Teologica Valdese
di Roma, che ha presentato, in tre tappe, alcuni lineamenti della teologia della croce
nella tradizione protestante. Successivamente Paolo Gamberini, gesuita e docente alla
Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, ha mostrato come “la confessione neotestamentaria
della divinità di Gesù trova il suo luogo originario nell’identificazione escatologica
di Dio in Gesù crocifisso”. Questo evento – ha detto - “non è esclusivo di Gesù Cristo,
ma in lui e attraverso di lui diventa inclusivo di ogni uomo che partecipa del mistero
pasquale. La croce è un evento aperto ad accogliere ed abbracciare ogni uomo”. A conclusione
della relazione – rende noto il Sir - è stata proiettata l’opera artistica “X-fiction”
di Raul Gabriel. Il pittore ha voluto rappresentare nel gesto dell’abbraccio il significato
di salvezza e redenzione. (A.L.)