Carlo Casini: interessi economici e ideologici dietro la pillola abortiva Ru 486
Calano gli aborti in Italia nel 2008, con un decremento del 4,1% rispetto al 2007,
ma solo fra le italiane. E’ quanto emerge dalla relazione annuale del ministro della
Salute sull’attuazione della legge 194 per l'interruzione volontaria di gravidanza,
illustrata oggi dal sottosegretario al Welfare Roccella. Il documento stima in 15mila
gli aborti clandestini in Italia nel 2005. Cresce inoltre il ricorso all’obiezione
di coscienza per i medici: almeno 29, negli ultimi 20 anni in diversi Paesi, i decessi
per l’assunzione della pillola abortiva Ru486, come conferma la stessa azienda produttrice
del farmaco.
“Ci sono interessi economici ed ideologici dietro la pillola
abortiva RU486”. Così in sintesi il presidente del Movimento per la Vita Carlo Casini
che ha inviato una lettera all’Agenzia del Farmaco (Aifa), che domani potrebbe consentire
l’ingresso del preparato negli ospedali italiani. Casini ribadisce l’inaccettabilità
della soppressione della vita umana e la mancanza di un’informazione completa sulla
pericolosità della pillola per la donna. Massimiliano Menichetti lo ha intervistato.
R. – Le donne
morte in conseguenza dell’uso della RU486 – nel mondo, intendo dire, non in Italia
– sapevamo che fossero 16, ma recenti notizie dicono che sono 29. Allora noi abbiamo
chiesto all’Aifa di chiarire come stanno esattamente le cose. E’ chiaro che tra 16
e 29, dal punto di vista qualitativo, non c’è differenza: i morti sono sempre morti.
Ma insomma, questo fatto mi sembra estremamente importante. Quindi, noi chiediamo
che prima di decidere l’Aifa faccia indagini. Naturalmente, riteniamo che se questo
dato dovesse risultare vero, ci sono motivi sufficienti per sospendere quantomeno
la commercializzazione.
D. – Lei ribadisce: per molto meno, si sono ritirati
farmaci dal commercio. E’ in atto una battaglia contro la vita, che non tiene conto
neanche della salute della donna …
R. – Io, in questa mia lettera, ho citato
il caso di un medicamento per il morbillo che è stato ritirato in quanto, dopo un
pò di tempo, sono stati riscontrati effetti secondari, o di un altro prodotto che
serve, viceversa, contro la tosse: anche questo è stato ritirato perché addirittura
aveva soltanto il rischio di effetti secondari ma non così gravi come la morte. Oltretutto,
il Movimento per la Vita è informato - in particolare da alcune Regioni dove la pillola
è stata usata in forma sperimentale, dal Piemonte alla Puglia, dalla Toscana all’Emilia
Romagna - che questo aborto chimico è tutt’altro che tranquillo per la donna: è ovvio
che noi siamo contro ogni forma di aborto, chirurgico o chimico che sia, però ci interessa
anche la donna ... e allora abbiamo segnalato che in non pochi casi si è dovuto all’intervento
di raschiamento dell’utero perché l’aborto era stato solo parziale; quindi, tutt’altro
che psicologicamente tranquillo: in un certo senso, peggiore di quello chirurgico.
Per questo, chiediamo un minimo di prudenza e di ulteriore approfondimento.
D.
– Ecco: come rispondere a chi dice che in Francia questa pillola viene utilizzata
dal ’98, negli Stati Uniti dal 2000 e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha
definita “sicura” fin dal 2003?
R. – Ci dica allora perché 29 donne sono morte!
Credo che dietro tutta questa campagna per la RU486 ci sia un aspetto commerciale
e un aspetto ideologico che a sua volta ha due volti: il volto di chi vuole banalizzare
al massimo grado l’aborto, sottraendolo ad ogni possibile controllo e filtro, cioè
renderlo un fatto insignificante; ma è anche quello di non parlare del figlio, perché
il figlio è cancellato più facilmente nella mente e nel cuore della donna e della
società, vanificando persino la pur iniqua legge 194, se può essere distrutto soltanto
bevendo un bicchier d’acqua per inghiottire una pillola.
D. – Quindi, ciò che
non viene mai ribadito è la grande menzogna: ovvero quando si abortisce si uccide
una vita umana?
R. – La vera questione è questa: l’uomo è sempre uomo dal concepimento
alla morte naturale - quale che sia la sua grandezza, la sua intelligenza, la sua
bellezza, la sua ricchezza e così via dicendo - oppure l’uomo è colui che ha determinate
qualità? E’ chiaro che questo secondo criterio sarebbe fortemente discriminatorio,
inaccettabile nella cultura moderna, nella storia dell’intera umanità. Dovremmo concentrare
ogni nostro sforzo proprio nell’affermazione che l’uomo è uomo sempre, portatore di
una dignità umana insopprimibile, sempre. I bambini non nati hanno lo stesso valore
dei bambini già nati. E quando riusciremo a scrivere questa cosa nella legge di tutti
gli Stati, nelle Costituzioni, in modo così chiaro come oggi si scrive che i neri
sono uguali ai bianchi, gli schiavi non ci devono essere più, le donne sono uguali
agli uomini … ecco: quando riusciremo a scrivere questo, un grande passo avanti di
civiltà sarà compiuto. Ci vorrà tempo, ma l’obiettivo, il punto discriminante è questo.