I bambini poveri del Bangladesh vanno a scuola grazie ai missionari
È sempre maggiore l'impegno dei missionari per il sostegno educativo dei bambini del
Bangladesh, una terra martoriata dai cicloni e dalla povertà. I minori che subiscono
le conseguenze delle difficili condizioni di vita sono accolti, scrive l’Osservatore
Romano, in due centri situati a Satkhira. Il primo attivo dal 1957, il Saint Aloysius
Orphanage è gestito dalle suore oblate di San Luigi Gonzaga e accoglie le bambine
orfane che non possono contare sull'aiuto economico dei parenti per proseguire gli
studi. Sempre nella stessa zona, nelle vicinanze dell'orfanotrofio, è attivo il secondo
importante centro, il Saint Andrew Bobola Children Center, gestito dalla Pia Società
di San Francesco Saverio per le missioni estere. Da 70 anni il centro s’impegna nell’istruzione
di migliaia di bambini poveri; oggi sono centocinquanta i minori assistiti dai saveriani.
I giovani oltre alle lezioni didattiche partecipano agli incontri di catechismo e
di preghiera svolti da religiosi e religiose e una volta ottenuto il secondary
school certificate examinations, i ragazzi ritornano nei propri villaggi. Le 674
scuole cattoliche nel Paese insieme alle altre strutture missionarie e alla Caritas
sono fondamentali per garantire la sopravvivenza della popolazione. Il Bangladesh
è il Paese con la percentuale più alta di bambini malnutriti sotto i cinque anni di
età; molti di loro sono orfani o in difficoltà a causa dell’assenza dei genitori per
motivi di lavoro. (M.P.)