Crisi in Honduras, allo studio la mediazione di Oscar Arias
Il Congresso honduregno ha deciso ieri di non mettere ai voti il ritorno al potere
del presidente deposto Manuel Zelaya, rovesciato da un golpe il mese scorso,
perché è una questione su cui deve pronunciarsi la Corte Suprema. Ieri gli Stati Uniti
hanno detto di volere che Zelaya ritorni al suo posto, ma non hanno accennato a sanzioni
per fare pressione sul governo de facto che il 28 giugno ha preso il potere al posto
del leader di sinistra. Attualmente il presidente deposto si trova in esilio in Nicaragua.
Il servizio di Francesca Ambrogetti:
Ad
un mese dall’insediamento del governo de facto nell’Honduras, tutte le speranze sono
poste nell’accordo San Josè. Il piano presentato dal presidente del Costa Rica Oscar
Arias, è stato sottoposto al parlamento che ha nominato una commissione ad hoc con
due giorni di tempo per decidere. Le altre istanze sono alla Corte Suprema di giustizia
e al Tribunale elettorale, che ha già dato parere contrario all’anticipo di un mese
delle elezioni. Le forze armate, che avevano anticipato domenica l’appoggio all’accordo,
hanno precisato che ciò non comporta che accetteranno il ritorno al potere del presidente
deposto. Sempre tesa la situazione sia alla frontiera con il Nicaragua, dove Manuel
Zelaya sta organizzando la resistenza, sia nel resto del Paese. Nonostante il coprifuoco,
a Tegucigalpa e in altre città i sostenitori del presidente deposto hanno organizzato
manifestazioni e bloccato strade. Gli insegnanti hanno deciso di far cessare le attività
a tempo indeterminato ed è stato annunciato un nuovo sciopero generale per giovedì
e venerdì prossimo. In questa strana situazione politica, due persone sono morte e
varie persone sono rimaste ferite in uno scontro tra tifosi alla fine di una partita.
La diplomazia americana continua a puntare sulle trattative affidate al mediatore,
mentre Zelaya insiste nel chiedere a Washington un maggiore impegno e accusa i falchi
del Senato e i settori più conservatori di ostacolare l’intervento.