La Giornata del nonno nelle diocesi dell'Argentina
Anche in Argentina - così come ha fatto all'Angelus in Val d'Aosta Benedetto XVI -
ieri è stata festeggiata la Giornata del nonno, in occasione della festa dei santi
Gioacchino e Anna, genitori della Vergine Maria e nonni di Gesù. È stata la Conferenza
episcopale argentina a suggerire di onorare tale giorno dedicandolo ai nonni, una
presenza viva nella famiglia, nella Chiesa e nella società, in quanto testimoni di
valori, di unità, di fedeltà, custodi di quell'amore che "genera la fede e la gioia
di vivere". I vescovi, si legge sull’Osservatore Romano, avevano invitato, nei giorni
scorsi, le famiglie cristiane e quelle lontane dalla Chiesa, le parrocchie, le associazioni,
i movimenti e i gruppi di ispirazione cattolica, nonché le scuole e le istituzioni,
a celebrare "con creatività" la Giornata dei nonni. La ricorrenza è stata fissata
nel corso della 18.ma assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia,
che si è tenuta nel mese di aprile dello scorso anno. Questo il tema: "I nonni: la
loro testimonianza e presenza nella famiglia". La riunione - ricordano i presuli dell'Argentina
nell'illustrare i contenuti e le prospettive della Giornata dei nonni - era finalizzata
a valorizzare il ruolo di coesione, di supporto degli anziani all'interno della famiglia,
la loro capacità di mediazione tra i coniugi, il loro fruttuoso dialogo con i nipoti
come supporto relazionale tra genitori e figli. L'anziano infatti, "scrigno di esperienza
e di saggezza", è capace di leggere, più di ogni altro, i segni del tempo, di smussare
le difficoltà, di colmare lacune educative, di "infondere speranza". I vescovi argentini,
ribadendo la necessità di un nuovo impulso nella pastorale degli anziani, ripropongono
alcuni dei punti salienti del discorso che Benedetto XVI rivolse ai partecipanti all'assemblea
plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia. "Vi ringrazio - sono le parole
del Papa - per aver accolto la mia proposta di Valencia, dove dissi: "Mai, per nessuna
ragione, i nonni siano esclusi dall'ambito familiare. Essi sono un tesoro che non
possiamo strappare alle nuove generazioni, soprattutto quando danno testimonianza
di fede". La Chiesa ha sempre avuto nei riguardi dei nonni un'attenzione particolare,
riconoscendo loro una grande ricchezza sotto il profilo umano e sociale, come pure
sotto quello religioso e spirituale. "I miei venerati predecessori Paolo VI e Giovanni
Paolo II - ricordava Benedetto XVI - sono intervenuti più volte, sottolineando la
considerazione che la comunità ecclesiale ha per gli anziani, per la loro dedizione
e la loro spiritualità. In particolare, Giovanni Paolo II, durante il Giubileo dell'Anno
2000, convocò nel settembre in piazza San Pietro il mondo della "terza età" e in quella
circostanza disse: "Nonostante le limitazioni sopraggiunte con l'età, conservo il
gusto della vita. Ne ringrazio il Signore. È bello potersi spendere fino alla fine
per la causa del Regno di Dio". Sono parole contenute nel messaggio che circa un anno
prima, nell'ottobre del 1999, egli aveva indirizzato agli anziani e che conserva intatta
la sua attualità umana, sociale e culturale. "Con crescente insistenza - sono ancora
espressioni di Benedetto XVI - si giunge persino a proporre l'eutanasia come soluzione
per risolvere certe situazioni difficili. Occorre però sempre reagire con forza a
ciò che disumanizza la società”. (A.D.G.)