Incendi sotto controllo ma ancora allerta in Spagna, Francia e Italia
Gli incendi che nei giorni scorsi hanno devastato molte regioni dei Paesi del Mediterraneo
sono ora sotto controllo grazie all’impegno dei mezzi di soccorso e al miglioramento
delle condizioni meteo. In Spagna, dove sono morti sei vigili del fuoco e andati distrutti
oltre 20 mila ettari di vegetazione, la situazione è stabile ma ovunque rimane la
massima allerta. I principali fronti delle fiamme sono contenuti anche in Francia,
mentre in Italia risultano attivi ancora otto roghi, di cui quattro in Sardegna, contro
i 46 che ancora si registravano fino a ieri sera. Intanto alcune persone sospettate
di avere appiccato il fuoco sono stati fermate in relazione ai roghi scoppiati in
Europa. Ma quanto incidono i piromani nella diffusione degli incendi? Alessandro Guarasci
lo ha chiesto ad Angelo Marciano, vicequestore aggiunto della Forestale e responsabile
del Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo: 00:01:44:62R
– Il piromane, quello che soffre di disturbo di personalità, incide per il 10 per
cento o poco più. Ma dalle nostre statistiche emerge che il 60 per cento circa degli
incendi che si verificano in Italia sono di natura dolosa. Viceversa, un 30 per cento
sono di natura colposa. C’è una componente colposa che probabilmente va anche oltre
quelle che sono le statistiche ufficiali. D. - Perché questo? R.
– Per una ragione molto semplice, perché in questi giorni gli agricoltori, gli operatori
delle aree rurali, molto frequentemente e anche irresponsabilmente bruciano materiali
vegetali, residui di potature e stoppie, e purtroppo - con temperature oltre i 40
gradi e con vento, scirocco o altro - il fuoco facilmente sfugge e quindi attacca
i boschi e anche le aree antropizzate, i villaggi turistici e quant’altro. D.
– La speculazione edilizia c’entra ancora qualcosa oppure è un fenomeno in calo? R.
– Io credo che attualmente non c’entri, anche perché andare a bruciare pensando di
costruire è una cosa sciocca, poiché la legge ha stabilito che nelle aree boschive
e da pascolo percorse dal fuoco, per 10 anni è vietata ogni costruzione; per 15 anni
è vietato il cambio di destinazione d’uso, bosco era, bosco resta; per 10 anni sono
vietati anche il pascolo e la caccia. Inoltre, è vietato per 5 anni, sempre nei boschi
bruciati, il rimboschimento con fondi pubblici.