Nel Sud Kivu 35.000 congolesi scappano dagli scontri fra esercito e ribelli rwandesi
Almeno 35.000 persone sono fuggite dalla piana del fiume Ruzizi, al confine fra la
Repubblica democratica del Congo, il Rwanda e il Burundi, secondo le cifre fornite
dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Scappano dai
combattimenti nella provincia congolese del Sud Kivu, nell’est del Paese, dopo l’ultima
campagna militare, Kimia-II, lanciata il 12 luglio nel territorio di Uvira dal governo
nel tentativo di disarmare i ribelli delle Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda
e i loro alleati locali. Da gennaio di quest’anno sono 536.000 i civili fuggiti dagli
scontri e dalle rappresaglie, ma il numero totale degli sfollati nella Repubblica
democratica del Congo orientale è di un milione e 800mila. In tanti sono scappati
dalle due città principali della regione, Lemera e Mulenge, ma almeno 19.000 potrebbero
essersi nascoste nelle foreste e nei villaggi vicino a Lemera. Cercano protezione
bussando alle porte della case, usando chiese e scuole come rifugi. Gli sfollati hanno
raccontato di aver visto uccisioni e subito torture, violenze sessuali, arresti arbitrari,
rapimenti, estorsioni e tassazioni forzate per mano delle milizie ribelli Hutu. (V.F.)