Il Papa ai Vespri nella Cattedrale di Aosta : il perdono è il vero potere di Dio.
Senza di Lui manca la bussola
Se Dio manca, manca la bussola, non si sa dove andare. Così il Papa ieri pomeriggio
durante la celebrazione dei Vespri nella Cattedrale di Aosta. Il Potere di Dio - ha
aggiunto - non è nell’economia, o nella forza militare, ma nel perdono. Nell’Anno
Sacerdotale, rivolto alle circa 400 persone riunite per la celebrazione, Benedetto
XVI ha esortato a “portare Dio nella realtà contemporanea. La vita di ogni sacerdote
– ha detto - parli di Dio”. Calorosissima l’accoglienza riservata al Santo Padre giunto
a bordo di un'automobile scoperta e salutato con affetto e commozione dal vescovo
di Aosta mons. Giuseppe Anfossi. Al termine della celebrazione il saluto sul sagrato
della Basilica; poi, prima del rientro nello chalet di Les Combes, la visita agli
ospiti della Casa di riposo di Introd. Il servizio è di Paolo Ondarza:
Il mistero
di Dio al centro dell’omelia del Papa per i Vespri celebrati nella Cattedrale di Aosta.
Dio è la priorità, ha spiegato Benedetto XVI: se manca, se da Lui si prescinde, manca
la bussola, non si sa dove andare. Se la relazione con Dio non è viva, tutte le altre
relazioni non possono trovare la loro giusta forma. Il Santo Padre ha quindi indicato
come prioritario un compito per ogni fedele e soprattutto per ogni sacerdote: “Dobbiamo
di nuovo portare in questo nostro mondo la realtà di Dio, farlo conoscere e farlo
presente. Preghiamo il Signore perché ci aiuti ad essere sacerdoti in questo senso,
che la nostra vita parli di Dio”. Ma
come conoscere Dio? Molti credono nella sua esistenza – ha constatato il Papa – ma
spesso Dio sembra assente, non interessato alla nostra quotidianità, sembra che si
nasconda e non riveli il suo volto. Ecco l’importanza dell’evangelizzazione, attraverso
la quale il Dio lontano si avvicina, il velo che lo tiene nascosto scompare e rivela
la sua onnipotenza. Talvolta l’uomo teme che Dio possa minacciare la sua libertà –
ha proseguito Benedetto XVI - Ma Dio, che è Bene, Verità e Amore, è invece il custode
della nostra libertà:
“Questo occhio che ci vede
non è un occhio cattivo che ci sorveglia, ma è la presenza di un Amore che non ci
abbandona mai”. Confonde il mondo
la potenza di Dio perché basata sul perdono, non sull’economia o sul potere militare.
Dio che ha conosciuto la sofferenza, soffre con noi, non ci lascia soli e questo –
ha aggiunto il Papa – è l’apice del suo potere: contrappone all’oceano del male, dell’ingiustizia,
dell’odio e della violenza un fiume infinito e travolgente di bene, la Croce, rispondendo
così al grido dei sofferenti e degli oppressi:
“Perdonare
non é ignorare ma trasformare: cioè Dio deve entrare in questo mondo e opporre all’oceano
dell’ingiustizia un oceano più grande del bene e dell’amore”. Dio
– ha infine detto il Papa citando il Salmista – sazia la fame di ogni vivente:
“Quanta fame esiste nella terra, fame di pane in tante parti del mondo, fame di giustizia,
fame di amore. Preghiamo Dio: apri la tua mano e sazia realmente la fame di ogni vivente”. Al
termine della celebrazione il Papa, rivolto alla folla che lo attendeva sul sagrato
della Cattedrale, ha ringraziato per l’accoglienza; poi guardando il suo polso
ingessato, ha aggiunto sorridendo:
“Auguro a tutti
voi buone vacanze ... senza incidenti per voi! Grazie e auguri a tutti voi!”