I vescovi liberiani: bene il rapporto della Commissione Verità e Riconciliazione
I vescovi della Liberia hanno accolto con viva soddisfazione il rapporto finale della
Commissione per la Verità e la Riconciliazione” (TRC) incaricata di far luce sui crimini
di guerra commessi durante la guerra civile che ha sconvolto il Paese dal 1989 al
2003. Il documento è stato pubblicato il 30 giugno scorso, dopo più di un anno di
audizioni, suscitando qualche reazione polemica da parte di alcuni leader politici.
Positivo, invece, il giudizio dei vescovi che in una nota si congratulano con la Commissione
per “avere svolto con successo” il compito affidatole, invitando tutti i liberiani
a leggere e ad analizzare attentamente il rapporto “nell’interesse della stabilità
del Paese” e ad astenersi da dichiarazioni avventate che possano riaccendere nuove
tensioni. In questo senso, essi si dicono preoccupati dalle dure esternazioni manifestate
in queste settimane di alcuni dei protagonisti del sanguinoso conflitto. I presuli
ringraziano anche il governo e tutte le istituzioni che hanno sostenuto il lavoro
della TRC, compresa la Commissione Giustizia e Pace della stessa Conferenza episcopale.
Un ringraziamento particolare viene inoltre rivolto alle vittime e agli autori delle
violenze che hanno accettato di collaborare con la Commissione: “La Chiesa cattolica
– si legge nella nota – considera la loro comparizione come un impegno che ha consentito
di realizzare il lavoro e il mandato della TRC, contribuendo così al processo di guarigione
del Paese”. I vescovi incoraggiano quindi “tutti i liberiani a intraprendere un dialogo
nazionale che permetta di compiere passi avanti per assicurare che la pace e la stabilità,
e quella tranquillità conquistata con tanta fatica, non siano compromesse e messe
in pericolo”. La Commissione per la Verità e la Riconciliazione della Liberia (Truth
and Reconciliation Commission of Liberia) è stata istituita nel 2005 dall’Assemblea
Legislativa Nazionale di transizione, il parlamento provvisorio che ha preparato la
revisione della Costituzione e le prime elezioni libere e democratiche del dopo-guerra,
vinte da Ellen Johnson Sirleaf, prima donna presidente di un Paese africano. (A
cura di Lisa Zengarini)