2009-07-23 15:05:32

Malaysia: cristiani preoccupati per possibili modifiche alla legge sulla conversione


Le Chiese cristiane in Malaysia hanno espresso preoccupazione e perplessità per i possibili cambiamenti annunciati dal governo a leggi che regolano i rapporti fra sfera civile e sfera religiosa nel paese, in particolare con la religione islamica, professata dal 60% dei 28 milioni di cittadini malaysiani. L’amministrazione del premier Najib Razak si è infatti pronunciata favorevolmente su alcuni emendamenti alla legge costituzionale che regola conversioni, matrimoni e divorzi. I cristiani chiedono che, nelle variazioni che saranno eventualmente operate, si tengano tre punti fermi: in un matrimonio celebrato civilmente,nel caso di conversione di uno dei due coniugi all’Islam, la giurisdizione esclusiva per questioni e dispute, deve restare appannaggio dei tribunali civili; la religione di bambini e ragazzi inferiori a 18 anni non deve poter essere variata da uno dei due genitori, senza il consenso dell’altro coniuge; il coniuge convertito all’islam non deve abdicare ai doveri previsti dalla legge civile. Larghi segmenti della società civile malaysiana – notano i cristiani – credono e sostengono con forza la bontà di questi tre principi che tutelano anche le minoranze non musulmane e i rapporti fra le diverse comunità religiose, quando inseriti nel quadro dei rapporti civili. Il pericolo è che eventuali cambiamenti sbilancino la legislazione in favore delle prescrizioni islamiche. Attualmente in Malaysia esiste un sistema giuridico a doppio binario: i tribunali islamici, che applicano la sharia, regolano le questioni di diritto civile per i cittadini musulmani; i tribunali civili statali valgono invece per i cittadini non musulmani, appartenenti alle minoranze religiose che, sommate, compongono il 40% della popolazione. (R.P.)







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