2009-07-23 11:27:44

Dare una risposta globalizzata alle emergenze umanitarie del mondo: così mons. Tomasi all'Onu


Il tema dellla responsabilità di proteggere i civili in caso di violazioni dei diritti umani, di conflitti armati o di calamità naturali è stato al centro anche dall’intervento dell’arcivescovo Silvano Maria Tomasi all'Ecosoc, il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. “Il diritto umanitario internazionale – ha affermato lunedì scorso l’osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio Onu di Ginevra – dovrebbe essere attuato in ogni circostanza e senza alcuna condizione”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

 
I conflitti armati, i disastri naturali e quelli provocati dall’uomo colpiscono milioni di persone. Oltre 10 milioni di uomini, donne e bambini – ricorda mons. Silvano Maria Tomasi – vivono ancora in campi profughi e almeno 26 milioni continuano ad essere sfollati a causa di conflitti. Si tratta di “situazioni insostenibili”, spesso “lontane dai riflettori dei media”, che portano alla “lacerazione del tessuto sociale” e alla distruzione di famiglie e comunità. La Santa Sede – sottolinea l’arcivescovo – ribadisce quindi “l’esigenza di una risposta globalizzata efficace e coerente, guidata da direttive politiche” come la solidarietà e la promozione della dignità di ogni persona. In caso di guerre – aggiunge mons. Silvano Maria Tomasi - la responsabilità di proteggere i civili spetta anzitutto alle autorità nazionali e alle parti coinvolte. Si devono pienamente rispettare – spiega l’arcivescovo – le norme e i principi del diritto internazionale, tra cui quelle riguardanti “la protezione del personale umanitario” e la possibilità di raggiungere “senza impedimenti le persone bisognose”. Nelle aree colpite da disastri naturali, gli Stati devono inoltre adoperarsi per promuovere e permettere l’accesso a misure in grado di salvare la vita, senza usarle “per un controllo politico o per ottenere una garanzia d’impunità”. La comunità internazionale è chiamata poi “a fornire accesso agli attori regionali e internazionali che operano nelle emergenze”. Si deve mettere in atto – conclude mons. Silvano Maria Tomasi - una “strategia umanitaria” che raggiunga le persone più bisognose.







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