Sudan: accordo tra governo ed ex guerriglia sulla regione petrolifera dell'Abyei
Accordo raggiunto tra l'ex guerriglia del Sud Sudan e il governo di Khartoum sulla
regione contesa dell’Abyei. Le parti hanno infatti accettato l’arbitrato della Corte
dell’Aja che ridefinisce l’ampiezza di quest’area ricca di petrolio. La questione
dell’Abyei era rimasta in sospeso dopo il raggiungimento dell’accordo di pace nel
2005 che sanciva ufficialmente la fine del ventennale conflitto fra Nord e Sud Sudan
costato la vita ad oltre 2 milioni di persone. Sull’importanza di quest’area contesa
Stefano Leszczynski ha intervistato Giovanni Sartor, della Campagna
italiana per il Sudan:
R. - Le regioni
di Abyei, del Nilo Blu e dei Monti Nuba sono tre regioni che stanno nell’area di confine
tra nord e sud del Sudan. Sono aree, in particolare quella di Abyei, che hanno molte
ricchezze, molto petrolio nel sottosuolo. Quindi è chiaro che è un territorio la cui
collocazione al nord o al sud del Paese fa la differenza in una prospettiva di completa
pacificazione del Sudan.
D. – Come mai la comunità
internazionale non è riuscita ad intervenire in maniera efficace su questa crisi?
R. - L’impressione che abbiamo avuto, un po’ tutti
gli osservatori, è quella che sia stato fatto un grosso sforzo per arrivare nel 2005
alla firma dell’Accordo Globale di Pace tra Nord e Sud, con una presenza di diversi
Paesi, tra tutti gli Stati Uniti, ma poi anche Gran Bretagna, Norvegia e anche l’Italia
è stata molto coinvolta. Poi si è un po’ dimenticato il Paese, nel senso che non si
è data continuità a quelle che erano state le decisioni prese, firmate dall’accordo
di pace, che dovevano essere monitorate.
D. – In
Sudan sono molti gli interessi di potenze straniere per quanto riguarda lo sfruttamento
delle risorse. Quanto incidono questi interessi sull'impossibilità o sulla difficoltà
di arrivare ad una pace stabile nella regione?
R.
– Sicuramente noi sappiamo che, per esempio, il petrolio sudanese è molto importante
per la Cina che ha fatto grossi investimenti negli ultimi anni, nell’ultimo decennio.
Sicuramente poi i Paesi che in questo momento sono in Africa in una situazione di
conflitto o comunque in una situazione di tensione sono quelli dove sono presenti
le risorse. Sicuramente ha un peso il petrolio sudanese nell’equilibrio della bilancia
mondiale di questa importante risorsa: e fa sì che in qualche modo i Paesi pongano
l’interesse per questa risorsa, anche prioritario rispetto all’interesse di aiutare
lo Stato ad arrivare ad una pace sostenibile.