Thailandia: seminario su “La chiamata della Chiesa al dialogo: il ruolo speciale
dei Vescovi”
Si terrà a Bangkok, dal 21 al 25 luglio, il seminario “La chiamata della Chiesa al
dialogo: il ruolo speciale dei Vescovi”, organizzato dall’Ufficio per gli affari interreligiosi
della Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc-Oiea). Rivolto ai vescovi
presidenti delle Commissioni episcopali asiatiche per il dialogo interreligioso, nonché
a vescovi interessati a lavorare per la causa del dialogo, il seminario si colloca
all’interno di un percorso di colloqui con fedeli cristiani e non cristiani, iniziato
dall’Ufficio nel 1979. A ispirare i contenuti del convegno, l’Enciclica di Papa Giovanni
Paolo II Redemptoris Missio, che afferma all’inizio del n.55: “Il dialogo interreligioso
fa parte della missione evangelizzatrice della Chiesa (...) Occorre che questi due
elementi mantengano il loro legame intimo e, al tempo stesso, la loro distinzione,
per cui non vanno né confusi, né strumentalizzati, né giudicati equivalenti come se
fossero intercambiabili”. Obiettivo del Seminario è mettere in evidenza la pluralità
religiosa e culturale delle nazioni asiatiche e incoraggiare la collaborazione con
altre fedi religiose ai fini della comprensione reciproca. Nelle riflessioni e nelle
liturgie, i vescovi si metteranno in ascolto delle sollecitazioni dello Spirito, che
è il primo Riconciliatore e il più efficace “costruttore di ponti”. A introdurre i
lavori del convegno sarà mons. Fernando Capalla, vescovo di Davao e presidente della
Conferenza episcopale filippina. Le relazioni di fondo saranno tenute dal gesuita,
padre Francis Xavier D’Sa, che metterà in rilievo i fondamenti del magistero ecclesiale
sul dialogo, a partire dall'Enciclica citata, per esporre quindi le implicazioni pastorali
del dialogo, con particolare riferimento al contributo dei vescovi in molteplici ambiti:
dalla comprensione della pluralità culturale e religiosa alla sinergia con altre tradizioni
religiose fino alla creazione di progetti interreligiosi nei rispettivi Paesi. Nei
contributi conclusivi verranno tracciate le linee portanti per una spiritualità del
dialogo aperta all’insegnamento offerto dalle religioni dell’Asia e pronta ad interagire
con esse. (L.Z.)