2009-07-18 15:37:01

A Campobasso ultimo commosso saluto al caporalmaggiore Alessandro Di Lisio


Bandiere a mezz'asta e lutto cittadino ieri a Campobasso dove in migliaia hanno partecipato alle solenni esequie di Alessandro Di Lisio, caporalmaggiore dei paracadutisti della Folgore, ucciso in un attentato in Afghanistan martedì scorso. Amici e commilitoni si sono stretti intorno alla famiglia del parà, “un’instancabile operatore di pace”, come lo ha definito nell’omelia l’ordinario militare per l’Italia, mons. Vincenzo Pelvi, che si è anche soffermato sul senso della morte e sull’importanza delle missioni di pace. Sentiamolo al microfono di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

R. – Dinanzi a questi eventi così tragici c’è tanto dolore. Ma è un dolore che credo abbia bisogno di silenzio e preghiera. E’ un progetto di amore quello di Dio sulla storia umana. Credo che se ci addolora e ci spaventa il mistero della morte, sentiamo che non tutto è finito: noi siamo sorretti dalla certezza che Alessandro, che era un buon credente, un giovane che viveva la sua testimonianza accanto agli scout della parrocchia, è stretto ora nell’abbraccio di Dio buono e misericordioso. La morte non distrugge la vita ma semina ancora più vita.

 
D. – Lei ha sottolineato anche la riconoscenza e il debito di amore infinito non solo verso Alessandro ma anche verso tutti i militari che operano nel mondo per la pace…

 
R. – Sono sentimenti di grande orgoglio perché i nostri militari danno prova di una straordinaria forza interiore; sopportano grandi sacrifici fino al sacrificio più grande, quello della loro vita. Il mondo militare, a mio modo di vedere, con le missioni all’estero, sta contribuendo ad edificare una cultura di solidarietà e di responsabilità globale. Questo mi pare sia davvero un merito ed un incoraggiamento che ci spinge a salvaguardare sempre di più la vita umana e la dignità dell’uomo al di là di differenze di cultura, di religione e di vedute. Siamo certi che le nostre forze armate, con la conquista pacifica dei cuori e delle menti, riusciranno a dare speranza al popolo afghano.







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