Namibia: lettera dei vescovi in vista delle elezioni generali
I partiti diano prova di maturità democratica e politica, evitando gli attacchi personali
e i toni rabbiosi nel corso della campagna elettorale: questo, in sintesi, l’appello
lanciato dalla Conferenza episcopale della Namibia al termine della Plenaria annuale
ed in vista delle elezioni politiche generali, fissate per il prossimo novembre. In
una lettera, a firma del presidente dei vescovi, mons. Liborius Ndumbukuti Nashenda,
la Conferenza episcopale chiede ai “leader dei partiti politici di dimostrare la loro
maturità democratica agendo con prudenza durante la campagna elettorale. Si dovrebbe
quindi evitare di seminare odio durante i comizi”. Poi, i presuli chiedono a tutti
i cittadini “di rimanere vigili e di proteggere la democrazia, guadagnata ed ottenuta
così faticosamente, attraverso il sacrificio di molte vite”. “Ci congratuliamo con
il governo – scrivono i vescovi della Namibia – perché porta lo sviluppo nel Paese
e mantiene la pace e la stabilità, ma ci sono ancora molte sfide che la nazione deve
affrontare e spetta ad ogni singolo individuo stabilire quale partito politico ha
la strategia e la volontà di far fronte ad esse in modo efficace”. Quindi, la Conferenza
episcopale della Namibia si dice convinta che “è importante sia giudicare un partito
dalla sua politica complessiva nei confronti della ‘governance’ di fronte a tali sfide
e sia guardare ai singoli punti del suo programma. Mentre noi ci auguriamo che la
scelta elettorale avvenga sulla basi di dati oggettivi, la realtà ci dice che molti
cittadini votano ancora sulla base di una lealtà radicata profondamente. Troppo spesso,
i fattori di identificazione sono la tribù, la razza, il ceto, la lingua o semplicemente
un’affiliazione di lunga data, ormai immutabile”. In un passo successivo, la lettera
della Conferenza episcopale della Namibia sottolinea che la Costituzione permette
la libertà di associazione, la quale include la possibilità di formare partiti politici.
Per questo, scrivono i vescovi, “è inopportuno l’atteggiamento di alcuni partiti politici
che ritengono impossibili la nascita o l’esistenza di altri schieramenti”. Ribadendo
l’importanza del Codice di Comportamento per le elezioni, i presuli “incoraggiano
la libertà di diffusione dell’informazione a tutti i cittadini riguardo al registro
elettorale. Un’informazione che dovrebbe essere corretta, imparziale, veritiera e
completa così da dare la possibilità agli stessi cittadini di prendere le proprie
decisioni, ognuno secondo coscienza”. Gli schieramenti vengono poi esortati ad accettare
i risultati elettorali, elezioni che, continuano i presuli, dovrebbero essere dichiarate
“libere e prive di brogli dall’autorità competente”. Infine, i vescovi affermano che
“la Chiesa cattolica è pronta a porsi al servizio come osservatrice delle votazioni,
così da permettere l’espletamento delle operazioni elettorali”. La lettera si conclude
con il forte incoraggiamento “ai sacerdoti, ai diaconi e ai leader religiosi perché
promuovano lo spirito di unità, riconciliazione, tolleranza e pace”. “Anche se apparteniamo
a partiti politici differenti – si legge nell’ultima parte della lettera - nella Chiesa
siamo uno”. (I.P.)