Appello dei vescovi per i congolesi respinti dai territori angolani
I vescovi dell’assemblea episcopale provinciale di Kananga riuniti in questi giorni
a Kinshasa denunciano le condizioni degradanti dei congolesi respinti in Angola. A
margine della 45.ma assemblea plenaria della Conferenza episcopale nazionale del Congo
(CENCO) che si è svolta dal 6 al 10 luglio al Centro Interdiocesano, i presuli lanciano
un grido d’allarme ed esprimono indignazione per quanto sta accadendo nelle diocesi
di Luebo e Lwiza. Secondo quanto riferisce la Caritas diocesana migliaia di congolesi
sono stati obbligati a lasciare i territori angolani e adesso, molti di loro, stabilitisi
regolarmente in Angola da diversi anni, sono disorientati. Attualmente queste persone
si trovano ammassate a Tshikapa, Kamako, Luilu, Lwiza, Wikong e Luambo. Di fronte
a queste operazioni di respingimento i vescovi sottolineano come la loro missione
profetica li obblighi “a denunciare qualunque comportamento che violi i diritti fondamentali
della persona umana ed attenti alla dignità e ai diritti dei respinti attualmente
ammassati, senza una assistenza adeguata, nei territori delle due nostre diocesi”.
Quello dei vescovi è anche un appello pressante a tutti i cattolici, agli uomini e
alle donne di buona volontà e alle organizzazioni umanitarie ad aiutare i congolesi
che si trovano in Angola privi del minimo vitale. (T.C.)