Amnesty: in aumento la popolazione 'invisibile' degli sfollati colombiani
È una popolazione invisibile quella dei “desplazados” della Colombia, migliaia di
civili sfollati a causa della guerra e vittime della seconda crisi umanitaria al mondo,
dopo quella del Sudan. Secondo dati forniti dall’organizzazione a tutela dei diritti
umani colombiana “Codhes” (Consultoría para los Derechos Humanos y el Desplazamiento),
riportati dall’agenzia Misna, solo nel 2008 c’è stato un aumento di oltre il 27% di
sfollati rispetto all’anno precedente. Amnesty International ha diffuso un nuovo rapporto
dal titolo “Tutto resta indietro. Sfollamento interno in Colombia”, nel quale si descrive
la situazione dei “desplazados” come una delle più grandi tragedie nascoste di oggi.
Marcelo Pollack, il vice-direttore del programma per le Americhe di Amnesty ha parlato
di una realtà differente da quella mostrata dal governo del presidente Alvaro Uribe;
pur ammettendo alcuni progressi positivi come il calo dei sequestri e degli omicidi,
Pollack ha posto l’accento sull’esistenza di un’altra Colombia. Una Colombia invisibile
dove la guerra continua e i civili, principalmente indigeni, afro-colombiani e contadini
restano le principali vittime dei combattimenti tra la guerriglia, la forza pubblica
e i paramilitari. La situazione dello Stato sudamericano è percorsa, infatti, dagli
squadroni della morte di estrema destra che hanno acquisito enormi ricchezze appropriandosi
illegalmente delle terre appartenenti ai “campesinos”, i contadini poveri cacciati
con la forza. Il governo è stato chiamato ad agire per la restituzione delle terre
ma secondo Pollack finché l’esecutivo colombiano non riconosce l’esistenza di un conflitto
armato sarà impossibile applicare il diritto internazionale umanitario agli sfollati.
(M.P.)