Pakistan: al via l’operazione rimpatrio per gli sfollati fuggiti dalle zone di guerra
Dopo il dramma del conflitto che ha sconvolto la provincia della frontiera di nord-ovest
è cominciata in Pakistan “L’alba di un nuovo inizio”, l’operazione di rimpatrio degli
sfollati fuggiti dai loro villaggi a causa di sanguinosi scontri tra forze governative
e milizie composte da fondamentalisti islamici. Sono almeno 900 le persone che, scortate
dalle truppe governative, si sono già dirette verso le loro case. A queste se ne aggiungeranno
oltre 5000 nelle prossime ore. Il caldo asfissiante nei campi profughi e una più rassicurante
cornice di sicurezza nelle zone, teatro nei mesi scorsi di continui combattimenti,
hanno accompagnato la decisione e il desiderio di rientrare nei villaggi. Altri sfollati,
invece, hanno affermato di non essere ancora pronti a tornare. Hanno il timore che
possano scoppiare nuove violenze, soprattutto nel distretto di Swat. Chiedono rassicurazioni,
in particolare, sulla fornitura di servizi di base al loro rientro. Sono anche preoccupati
per le condizioni delle loro case. Molte abitazioni, infatti, sono state distrutte
durante il conflitto. Gli sfollati più vulnerabili, tra cui le donne in gravidanza,
hanno inoltre dichiarato di voler restare nei campi profughi dove viene garantita
l’assistenza sanitaria. La situazione è ancora estremamente difficile e il rientro
di tutti gli sfollati richiederà notevoli sforzi. Secondo le Nazioni Unite, sono oltre
2 milioni le persone fuggite a causa degli scontri. Combattimenti che continuano a
sconvolgere soprattutto il distretto di Swat: almeno 13 talebani sono rimasti uccisi
nelle ultime ore in seguito a nuovi scontri. L’operazione di rimpatrio prosegue comunque
in osservanza dei principi di “volontarietà, sicurezza e dignità”, come stabilito
in un documento firmato dalle autorità governative pachistane e dalle agenzie dell’Onu,
tra cui l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur). Il governo
si impegna a garantire un’adeguata cornice di sicurezza. L’Acnur continua a fornire
assistenza finanziaria per il trasferimento degli sfollati e a distribuire aiuti alle
famiglie. (A.L.)